A febbraio le quotazioni dell'oro sono aumentate del 9,7%, come del resto sono salite anche quelle dell'argento e di tutte le commodities. I motivi sono principalmente legati ai timori per una nuova frenata dell'economia mondiale: il tapering della Fed USA sarà morbido proprio per questo; a conferma di ciò, gli ultimi dati sulla produzione manifatturiera statunitense sono stati sotto le previsioni. Tuttavia va considerata anche la situazione economia del maggior acquirente di oro al mondo, la Cina, non vista molto positivamente.

Il prezzo dell'oro è ora ai massimi da novembre, con quotazioni all'oncia oltre i 1320 dollari; certo il massimo storico sui 1900 dollari l'oncia è ben lontano, ma il rialzo delle quotazioni oro nelle ultime settimane è un chiaro segno di nervosismo sulla crescita economica americana, cinese e mondiale in genere.

Le previsioni sul prezzo dell'oro per il 2014 delle grandi banche come Goldman Sachs e Morgan Stanley rimangono ribassiste, ma è una realtà che gli hedge fund stiano tornano rialzisti su oro, argento e altre commodities, ritenuti investimenti alternativi quando la crisi è in corso o in avvicinamento. Prova ne è anche la situazione sul mercato forex, che sta vivendo un periodo di grossi scossoni su vari cross.

Le quotazioni dell'oro sono in risalita anche grazie alla Cina, come detto sopra: grazie o purtroppo, perchè i segnali non sono positivi.

Certo farà piacere alle società minearie e agli investitori che la Cina sia il primo importatore mondiale di oro con una domanda di oro fisico cresciuta del 32%, avendo superato l'India che ha introdotto pesanti dazi doganali per frenarne la domanda interna, tuttavia è un segnale da interpretare con attenzione perchè

  • c'è timore di uno scoppio della bolla creditizia nel mercato cinese
  • potrebbe essere una mossa della Banca Centrale di Pechino per attaccare il dollaro

Tuttavia le problematiche del sistema finanziario cinese sono ad ora l'elemento più considerato dagli analisti finanziari.