L'Istat ha pubblicato l' Annuario statistico 2013: i dati che ne emergono ci forniscono indicazioni chiare sulle tendenze del 2012 riguardo a giovani disoccupati laureati e diplomati; i primi sono meno occupati dei secondi, seppur siano in possesso di un titolo di studio superiore. Quali sono i fattori che determinano questo fenomeno?

Istat: il 19% dei laureati senza lavoro.

La laurea ripaga ma non nell'immediato. I dati Istat parlano chiaro, fra i disoccupati che hanno una fascia di età compresa tra 25 e 29 anni, nel 2012 il tasso di disoccupazione ha raggiunto il 19%, risultando incredibilmente superiore ai coetanei disoccupati in possesso di diploma, che hanno invece raggiunto il 16,3%.Quali sono i motivi che spingono le aziende a fare questo tipo di scelta?

Ad ogni modo, precisiamo che salendo con l'età i dati si invertono e di conseguenza sussiste un vantaggio occupazionale maggiore dei laureati, rispetto ai diplomati. Ecco pertanto qualche analisi delle probabili cause.

I motivi principali della disoccupazione dei giovani laureati.

Potremmo indicare almeno tre motivi che portano questa inversione di tendenza:

  •  la fuga all'estero dei nostri laureati più brillanti
  • i pochi posti di lavoro rispetto alle discipline scelte
  • i troppi fuori corso

I laureati migrano all'estero

Sempre più giovani laureati si trasferiscono all'estero, viste le condizioni in cui grava il nostro Paese, e soprattutto visti gli stipendi che percepiscono fuori dai confini nostrani; chi riesce ad ottenere un lavoro Oltralpe non ci pensa su due volte prima di partire.

Del resto come dargli torto, visto che, sempre che in Italia riescano a trovare una occupazione consona ai loro studi, vengono retribuiti dalle 2 alle 4 volte di più in altri Paesi.

 I posti di lavoro sono saturi o inesistenti 

Diamo un pò di numeri sulle lauree universitarie 2012:

  • 16.529 laureati in Scienze della Formazione;
  • 26 303 "" in Letteratura;
  • 17.274 "" in Linguistico;
  • 34.751 ""  in Politico-Sociale;
  • 14.636 "" in Psicologia;
I laureati complessivi di queste sezioni sono 109.493, attualmente la disponibilità di assunzione per questi gruppi è pari a zero e di conseguenza non viene creata occupazione per chi ha scelto questi indirizzi universitari.

Abbiamo poi 52.423 laureati in materie in cui i posti di lavoro sono già stracolmi e di conseguenza con poche prospettive di assunzione, ecco alcuni esempio:

  • Architettura;
  •  Giurisprudenza;
  •  Geologia;
  •  Biologia;

Un giovane disoccupato su due, che si è laureato in queste discipline, si vede ridotte o annullate le possibilità di occupazione in questi settori.

I fuori corso entrano tardi nel mondo del lavoro

Dati alla mano, possiamo affermare che in Italia circa il 60% dei laureandi è fuori corso, ossia non riesce a conseguire la laurea nei tempi stabiliti. Diverse le cause: da chi cerca di lavorare per pagarsi gli studi a chi non si impegna seriamente perché ci pensano mamma e papà a pagare. Questo fa sì che nella fascia di età 25-29 anni, molti stanno ancora studiando o sono entrati da poco nel mondo del lavoro, rispetto ai diplomati che ci sono riusciti prima.