L’approvazione della Legge di stabilità in seno alla Camera ha contribuito a diradare parecchie delle nubi che si erano formate intorno a delicate questioni connesse a lavoro, economia e Pensioni; estremamente ricco per l’appunto il capitolo dedicato dalla Legge alle pensioni, intorno alle quali da oggi c’è maggiore chiarezza. Esaminiamo tutto in dettaglio.

Pensioni 2014: rivalutazione assegni, calcolo, contributo di solidarietà, cumulo con altri redditi ed esodati

Il primo importante punto da affrontare riguarda la rivalutazione degli assegni più elevati, con indicizzazione e importi mensili ad avere un rapporto di proporzionalità inversa: in particolare la prima scende con l’aumentare della seconda. La rivalutazione degli assegni ammonta al 100% per quelli fino a tre volte il minimo, mentre si attesta al 95% per quelli fino a quattro volte il minimo.



La Legge di Stabilità ha ufficialmente ratificato anche il contributo di solidarietà che entrerà in vigore per le pensioni d’oro a partire dal 2014. Le aliquote stabilite sono le seguenti:

  • 6% per la parte eccedente i 90.168, 26 euro annui;
  • 12% per la parte eccedente i 128.811,80 euro annui;
  • 18% per la parte eccedente i 193.217,70 euro l’anno.

Il gettito ricavato andrà a costituire il fondo ‘Reddito minimo garantito’ che servirà ad assicurare adeguate misure di welfare a sostegno degli individui disoccupati.





Per quanto riguarda il cumulo con altri redditi, è stato confermato quanto avevamo già sottolineato in un precedente articolo: da sottolineare solo il fatto che il prelievo effettuato su questi redditi andrà a finanziare un fondo per le pmi in difficoltà.



Per quel che riguarda infine gli esodati, dal 2014 al 2020 saranno stanziati circa 950 milioni di euro; la Legge prevede che altri 17.000 individui si aggiungano al computo dei 140.000 già attenzionati nelle scorse settimane, ed entrambe le categorie potranno fruire di una pensione regolamentata dalle norme pre Legge Fornero.

Pensioni 2014: pensione anticipata e di vecchiaia

Ecco i requisiti stabiliti per ottenere la pensione di vecchiaia:

  • chi è lavoratore dipendente o autonomo, oppure è lavoratrice del settore pubblico, va in pensione a 66 anni e tre mesi;
  • per le lavoratrici del comparto privato la quota arriva invece a 63 anni e 9 mesi;
  • le lavoratrici autonome potranno infine andare in pensione a 64 anni e 9 mesi.

Ecco i requisiti invece previsti per poter fruire della pensione anticipata:

  •  In presenza di un’anzianità contributiva maturata al 31 dicembre '95, è possibile andare in pensione a 42 anni e sei mesi per gli uomini;
  • Con le stesse condizioni di cui sopra, le donne potranno andare in pensione a 41 anni e sei mesi.

Segnaliamo infine che il capitolo pensioni della Legge di stabilità prevede l'entrata in vigore, a partire dal 2014, delle disposizioni contenute nella Legge Fornero.





La prima impressione è che l’approvazione della Legge  di stabilità segni la fine di numerose incertezze che avevano caratterizzato gli ultimi mesi della vita politica e sociale del paese; i prossimi passi sono la ratifica di una nuova legge elettorale e la risoluzione delle delicate questioni legate ad amnistia e indulto.