Un anno di lavoro in più per le donne vicine alla pensione di vecchiaia,e un mese in più invece, per chi mira al pensionamento anticipato,contributi di solidarietà sulle Pensioni d'oro e un ritorno all'indicizzazione parziale: ecco le prime novità inerenti alle pensioni dal 2014, seguendo le linee guida delle precedenti normative alla Legge di Stabilità, ma vediamole nel dettaglio.

 Prima di tutto assistiamo ad un ulteriore innalzamento dei requisiti pensionistici per le donne,seguendo la Riforma Fornero (Legge 214/2011, il Salva Italia), che mira ad un equiparazione dei requisiti pensionabili per  uomo-donna dall'anno 2018, secondo tale calendario:

  • 2014: 63 anni e nove mesi per le dipendenti private; 64 anni e nove mesi per le autonome 
  • 2016: 65 anni 
  • 2018: 66 anni per tutti, più l'adeguamento alle aspettative di vita.
Per quanto riguarda invece il pensionamento anticipato, grazie alla Riforma Fornero, dal 2014 per andare in pensione anticipata bisognerà aver compiuto 42 anni e versato sei mesi di contributi per gli uomini, mentre per le donne l'età scende a 41 anni mentre il versamento dei contributi resta uguale. 


Bloccata nel 2012 attraverso la Riforma Fornero, l'indicizzazione delle pensioni, ossia la rivalutazione delle pensioni che superano tre volte il minimo (1486,29 euro) è stato fissato all'interno dalla Legge di Stabilità 2014.Nel dettaglio, saranno rivalutate:

  • del 95% gli assegni fra tre e quattro volte il minimo (fino a 1981,72 euro),
  • del 75% quelli fra quattro e cinque volte (fino a 2mila 477,16 euro)
  • del 50% fra cinque e sei volte il minimo (fino a 2mila 972,58 euro).