Riforma sul lavoro, il decreto legge 34, pubblicato sulla gazzetta ufficiale n 66 del 20 marzo scorso, fa si che le nuove regole per il lavoro siano effettive. La nuova normativa sul lavoro approvata dal nuovo governo Renzi fa superare diverse difficoltà che la precedente legge Fornero creava alle imprese e ai lavoratori in materia di assunzioni e lavoro.

Vediamo le principali semplificazioni introdotte dal nuovo decreto in materia di contratti a termine e i contratti di apprendistato.

I nuovi contratti a tempo determinato non sono più vincolati al periodo massimo di 12 mesi ma possono arrivare a 36 mesi senza l'obbligo del datore di lavoro di indicarne la causale, adempimento che contribuiva a creare parecchio contenzioso nella precedente normativa.

Anche per il contratto sull'apprendistato le nuove norme risultano meno restrittive e meno costose della precedente normativa. In primo luogo non è più necessario stabilizzare almeno il 50% di precedenti apprendisti per procedere a nuove assunzioni, ma solo un terzo; utilizzando tale contratto lo stesso contratto può essere reiterato fino a 8 volte a patto che non si superino i tre anni e si mantenga la stessa mansione per la quale è iniziato il rapporto di apprendistato.

Altro aspetto interessante per le imprese è lo stesso costo del lavoratore assunto in contratto di apprendistato. Infatti la normativa prevede che per le ore effettivamente lavorate il costo risulta essere pari al 100% di quello previsto contrattualmente e scontato del 65% per le ore utilizzate per la formazione del lavoratore.

Tutti questi contratti a termine non potranno comunque superare il 20% della forza lavorativa presente nell'azienda, la legge consente una deroga alle aziende con meno di 6 dipendenti che potranno ugualmente stipulare un contratto a tempo determinato.