Dopo l'autorevole e perentorio richiamo del presidente della commissione bilancio on. Francesco Boccia alla ministra Giannini di precisare la sua posizione sui quota 96 Scuola, dopo la proposta dei prepensionamenti dei pubblici dipendenti da parte della ministra Madia alla pubblica amministrazione, dopo le precisazioni ed indicazioni dell' on Cesare Damiano, presidente della commissione lavoro sulla possibilità di pensionamenti anticipati, ecco che i quota 96 organizzano per il 10 aprile una giornata di mobilitazione a Roma davanti a Montecitorio per ricordare alla politica ed al governo che loro " esistono e non desistono".

Certezze, non più parole.

Insomma chiedono di passare veramente dalle parole ai fatti, dai proclami e dalle prese di posizione alle certezze. In questi due anni di attesa il loro fisico si è infiacchito, per le tensioni accumulate, per la lunga vana attesa, per l' eta' che avanza. Non ne possono più, il tutto a scapito della didattica ma anche degli alunni.

Il fronte unito: quota 96, alunni, precari

Si proprio gli alunni sempre più tecnologici, sempre più alla ricerca di docenti all'altezza di competere con loro, di seguirli emotivamente, non come docenti "genitori antichi" e neanche come "docenti nonni". Cercano docenti giovani in grado di seguirli e comprendere le loro esigenze.

Chiedono un ringiovanimento della classe docente. La ministra Giannini, anche lei proveniente dal mondo della scuola, non può non considerare tale aspetto. Gli alunni, ma anche i precari sono dalla parte dei quota 96. Hanno bisogno anch'essi di certezze.

Saprà, o meglio, vorrà la Giannini assecondare la voglia di ringiovanimento che le proviene dal "suo" mondo?