La legge 104/92, che tutela i disabili e chi li assiste, è in questi giorni al centro di grandi polemiche nel mondo del lavoro. Da una parte ancora caldo il dibattito sulle penalizzazioni sulla pensione anticipata per chi ha fruito dei permessi concessi dalla legge, dall'altra, dopo la vicenda della Pfizer, esplode il caso Telecom. Vediamo cosa è successo.

Legge 104/92, in cosa consiste

La legge 5 febbraio 1992 n. 104, è la normativa che fa da riferimento per "l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate". Oggetto della legge sono le agevolazioni e i diritti degli stessi disabili e di chi li assiste: l'assunto fondamentale è infatti che l'autonomia e l'integrazione sociale di questi soggetti si basino necessariamente sul garantire adeguato sostegno, assistenza materiale e psicologica al disabile e alla sua famiglia.

La legge 104/92 regola, tra l'altro, la concessione di permessi lavorativi sia ai disabili che alle persone che li assistono.

Permessi legge 104 e pensione anticipata, la polemica sulla legge sbagliata

Hanno fatto discutere molto, nell'ultimo periodo, le penalizzazioni inflitte dalla riforma Fornero rispetto ai permessi legge 104 sulla pensione anticipata. Proprio per correggere questo errore, il governo Letta aveva inserito nella legge di stabilità approvata a fine 2013 una norma che aveva l'obiettivo di conteggiare ai fini pensionistici anche i periodi di astensione dal lavoro per l'assistenza ai disabili. Ma un errore nella stesura del testo rischia ora di compromettere questo fine.

Vediamo perchè: il testo della legge stabilisce la validità ai fini contributivi anche, si legge, dei "congedi e permessi concessi ai sensi dell'articolo 33 della legge 5 febbraio 1992, n. 104". Ma ecco il problema: i congedi per l'assistenza ai disabili non sono previsti dall'art. 33 della legge 5 febbraio 1992, n. 104, bensì dall'art.

42 del decreto legislativo 151/2001.

Un errore non da poco, che ora molti rimettono al governo Renzi per una pronta risoluzione.

Legge 104: il caso della 'sede ghetto' di Telecom

Telecom, secondo il Tribunale di Roma, è responsabile di aver "ghettizzato" (parole della sentenza) alcuni lavori disabili e tutelati dalla legge 104, trasferendoli in massa in una sede della Capitale.

Andiamo con ordine: quattro lavoratrici beneficiarie della 104 hanno intentato causa all'azienda dopo essere state trasferite in una divisione con sede prima in via Aurelio Saliceti, poi in via Oriolo Romano, a Roma: una struttura nella quale si svolgono per lo più attività impiegatizie di call center e back office.

In seguito al caso sollevato dalle donne, è venuto alla luce che nella sede di via Saliceti il 43,75% degli operatori sono disabili tutelati dalla legge 104, una percentuale ben maggiore rispetto alla media delle altre sedi (11%).

Il Tribunale, con sentenza di primo grado, ha provveduto ad annullare i trasferimenti e ordinare il reintegro delle lavoratrici nelle sedi di provenienza, con le precedenti mansioni.

Questo perchè la legge 104/92 prevede che "il lavoratore ha diritto a scegliere, ove possibile, la sede più vicina al domicilio della persona da assistere e non può essere trasferito senza il suo consenso ad altra sede".