No ai prepensionamenti, mobilità obbligatoria entro 50 chilometri, aumento del numero dei cosiddetti dirigenti nominati per specifiche competenze extra concorsi. Sono queste le ultime novità sull'attesissima riforma della Pubblica amministrazione che oggi il governo Renzi presenterà attraverso un decreto legge.

Il ministro Marianna Madia ha modificato alcuni punti importanti rispetto a quanto filtrato nelle ultime settimane. Vediamo quali sono in dettaglio.



Governo Renzi, riforma PA, prepensionamenti, mobilità obbligatoria, tutti i punti del decreto legge

I prepensionamenti, ovvero ciò che non ti aspetti.

Inizialmente, infatti, il piano del governo era infatti quella di incoraggiare il ricambio generazionale mandando in prepensionamento i possibili lavoratori in esubero per un massimo di due anni. Come avevamo anticipato nei giorni scorsi e poi ribadito dal ministro, ieri, durante l'incontro con i sindacati, la priorità, in questo momento, va agli esodati, come confermato tra l'altro dal ministro del Lavoro, Giuliano Poletti.

Viene ridotto anche il 'raggio di spostamento' del dipendente per la mobilità obbligatoria che non sarà più di 100 chilometri ma di 50, così come avviene già nel settore privato, con la differenza che nel pubblico sarà a norma di legge, mentre nel privato è materia di contrattazione.

Vediamo in sintesi gli altri punti della riforma della pubblica amministrazione:

1) aumento (dal 10 al 30 per cento) del numero dei dirigenti 'fiduciari', quelli cioè che un ente locale può nominare senza un concorso pubblico;

2) i permessi sindacali verranno dimezzati;

3) abolizione del trattenimento in servizio: non sarà più possibile rimanere per altri due anni al proprio posto d'impiego se il dipendente ha già maturato il diritto alla pensione.

Questo provvedimento è particolarmente importante, in quanto dovrebbe aprire possibilità di assunzione per circa 10mila giovani.

4) diminuzione del tetto massimo dei bonus per i dirigenti (dal 20 al 15 per cento) ma il bonus dipenderà anche dall'andamento del Pil.

5) incarichi triennali per i dipendenti pubblici, rinnovabili

6) per i prossimi cinque anni è stata prevista una riduzione delle spese per ogni amministrazione che non dovrà essere inferiore all'1% della spesa sostenuta nel 2013. Incentivo per il telelavoro e per il co-working.