Cominciano a emergere dettagli sulle strategie che il Governo Renzi ha intenzione di attuare per affrontare il pressante nodo della riforma pensionistica. Il prossimo lunedì 30 giugno ci sarà un acceso dibattito alla Camera e l'obiettivo principale sarà di garantire la tutela degli esodati, che ancora oggi si trovano senza una vera e propria copertura. Nient'altro di più.
La proposta in arrivo alla Camera dei Deputati sta venendo discussa dalla Commissione governativa sul lavoro di Montecitorio. Le notizie però non sono confortanti e parlano di nuove misure contenitive, senza che vi possa essere una soluzione definitiva al nodo pensionistico.
L'idea di un'operazione di tutela attraverso una misura ponte
I conti prima di tutto. Con questa frase si potrebbe riassumere l'imperativo categorico che deve necessariamente muovere il Governo e che condiziona pertanto ogni possibile iniziativa risolutiva.
Sulla base della mancanza di coperture, sembra che il Governo stia ora lavorando a un'ulteriore operazione temporanea di salvaguardia (sarebbe addirittura la sesta) per consentire di tutelare i lavoratori esodati, rimasti senza stipendio o pensione.
In questo modo, si potrebbe posticipare il nodo della riforma pensionistica 2014 ai prossimi mesi, oppure a tempi migliori dal punto di vista del bilancio.
I calcoli dell'Inps e della Ragioneria dello Stato non lasciano scampo
In questi giorni la Commissione Lavoro della Camera si è consultata con l'Inps e la Ragioneria dello Stato e ha dovuto accettare una situazione sconfortante.
I conti parlano di cifre "irricevibili" secondo lo stesso termine utilizzato da Pier Carlo Padoan (Ministro dell'Economia).
Una tutela come quella prospettata negli scorsi mesi avrebbe un costo proibitivo di circa 50 miliardi di euro, solo per il periodo compreso da ora al 2015. Questo dato avrebbe messo il termine fine alle buone intenzioni del Governo, portando quindi l'attenzione dell'esecutivo sulla creazione di una misura temporanea, che permetta così agli esodati di guadagnare un nuovo anno di tempo al fine di ottenere l'agognato assegno pensionistico.
Per tutti gli alti casi che attendono risposte (quota 96, prepensionamenti, lavori usuranti, ecc), con molta probabilità ci sarà da aspettare ancora.