Non accenna a placarsi il dibattito relativo alla riforma delle pensioni 2014: nonostante sia stato calendarizzato il dibattimento per i casi esodati e Quota 96 (si andrà in aula il prossimo 30 giugno), le idee sul tavolo del governo sembrano poche ed estremamente confusionarie, ecco che dalla Lega Nord arriva una decisa spinta all’abolizione della Legge Fornero.



Che sia questa la chiave giusta per avviare una riforma delle Pensioni 2014 comunque necessaria ed indispensabile? Cerchiamo di verificarlo facendo il punto della situazione.

Riforma pensioni 2014, Quota 96, precoci ed esodati: dibattito in Aula il prossimo 30 giugno ma la chiave potrebbe essere l’abolizione della Legge Fornero



‘Una carovana di furgoni parte da Milano per depositare mercoledì 25 giugno (oggi, ndr.) in Corte di Cassazione 3 milioni di firme sui nostri cinque referendum. Quello sulle pensioni contro la Legge Fornero ha raccolto 550mila firme, credo che per gli altri i numeri siano gli stessi’: queste le parole pronunciate dal leader della Lega Nord Matteo Salvini nel corso di un conferenza stampa tenuta ieri alla Camera dei Deputati.



Per quel che concerne il capitolo costituito dalla riforma delle pensioni 2014, la Lega si dice da sempre favorevole ad un'abolizione della Legge Fornero identificando nel provvedimento l’autentico volano in grado di incidere con decisione sulla questione previdenziale.



In un contesto nel quale le vertenze di Quota 96, esodati e precoci non riescono a sbloccarsi, l’abolizione della Legge Fornero potrebbe davvero contribuire a cambiare le carte in tavola: sin dalla sua ratifica, i governi che si sono succeduti sono stati infatti costretti a dare il là ad operazioni di salvaguardia per oltre 11 miliardi di euro, un’enormità.



Per ammissione della stessa Fornero, le informazioni in suo possesso al momento della messa a punto della legge erano scarne ed incomplete: l’innalzamento dell’età pensionabile ha così innescato il caso dei lavoratori precoci (questione mai trattata dal governo, si tratta di quei lavoratori che avendo avviato il proprio percorso lavorativo molto presto rischiano di non poter maturare i nuovi requisiti previsti dalla stessa Legge Fornero) e quello degli esodati, individui rimasti senza lavoro né diritto alla pensione. Per non parlare dell’errore commesso a proposito dei Quota 96, in riferimento ai quali il ministro Fornero ha dimenticato la specificità connessa al lavoro nella Scuola.



Se è vero che la politica dovrebbe rendere conto ai cittadini della gestione della cosa pubblica, verrebbe da chiedersi perché in questi mesi - un periodo nel quale la Legge Fornero è stata attaccata da ogni parte e nel corso del quale si è sovente identificato nella sua abolizione il passo in grado di innescare l’iter di una riforma delle pensioni 2014 - nessuno abbia concretamente spiegato quale sia stato il senso di una legge simile. Il ministro Fornero ha parlato di provvedimento ‘indispensabile per via della crisi economica’, ma stando all’attuale situazione sembra che il provvedimento sia stato decisivo nell’innescarla la crisi.



Di fatto la legge è stata capace di creare delle vere e proprie emergenze sociali: esodati, Quota 96 e precoci attendono da tempo delle risposte, la speranza è che ne possa arrivare qualcuna dal dibattimento del prossimo 30 giugno. Per i precoci l’auspicio è invece che il governo inizi a considerare la propria vertenza con maggiore decisione.



E Voi cosa ne pensate? Credete che la Legge Fornero andrebbe abolita? Un simile provvedimento risolverebbe le numerose emergenze sociali nate in seguito alla sua ratifica? Dateci il vostro parere commentando l’articolo qui sotto!