Novità importanti per il mondo della Scuola ed in particolar modo per i docenti: le proposte avanzate dal Miur sono all'insegna del motto 'più ore, più impegno e più soldi'. Naturalmente, anche gli insegnanti sapevano, fin dal principio, che i tempi sono quelli che sono e che non c'era da aspettarsi dei regali da parte del governo Renzi, ma i segnali sembrerebbero essere quantomeno incoraggianti. Vediamo.


Miur, scuola: cosa cambia per i docenti, raddoppiano le ore settimanali

Chi si impegnerà di più, sarà maggiormente 'premiato'. E' questo il principale obiettivo del governo Renzi per la scuola: l'introduzione di premi stipendiali fino al 30 per cento per tutti coloro che si assumeranno responsabilità in ruoli organizzativi (docenti senior o vicepresidi) oppure in attività specializzate come l'insegnamento delle lingue o delle materie informatiche. 



Naturalmente, la nota 'dolente' è rappresentata dal tempo da impiegare per il lavoro perchè, in pratica, le ore raddoppieranno (passando da 18 a 36) e la stagione scolastica per oltre un milione di docenti aumenterà da 208 a 230 giorni.

Il sottosegretario del Miur, Roberto Reggi, unitamente al ministro Stefania Giannini, chiedono sacrifici in cambio di più soldi: le 36 ore settimanali dovrebbero riguardare sia le scuole d'infanzia che le scuole elementari.


Miur, scuola: supplenze brevi con docenti interni, presidi con più 'poteri'

La tendenza, inoltre, sarà quella di abolire le chiamate a docenti esterni per le supplenze brevi: saranno gli stessi docenti già in cattedra nell'istituto a ricoprire temporaneamente questi incarichi. I soldi 'risparmiati' con le supplenze interne andranno a tutto vantaggio di tutti coloro che si renderanno disponibili a tale ulteriore sacrificio: per loro saranno previsti dei premi.
Per tali ragioni, i dirigenti scolastici avranno più 'poteri': saranno, infatti, loro a decidere chi premiare con i bonus stipendiali. Gli stessi presidi verranno 'premiati' in base ai risultati ottenuti dall'istituto.


Infine, cambieranno le strade da percorrere per diventare docenti: l'obiettivo è quello di svuotare le vecchie graduatorie (Gae), che contano attualmente 154.398 iscritti e quello di eliminare le graduatorie d’istituto con i relativi 467 mila precari. Per diventare insegnanti occorrerà la laurea magistrale (3 anni più 2) oltre ad una stagione di tirocinio in classe.