Vediamo quali sono gli aggiornamenti relativi alle Pensioni di anzianità e di vecchiaia. Per il momento, di certo, sappiamo che i dipendenti pubblici potranno usufruire della pensione anticipata, se si sono raggiunti i requisiti minimi di contribuzione richiesti. Inoltre, sempre per i lavoratori pubblici, è stato cancellato l'istituto del trattenimento in servizio. Per quanto riguarda, invece, le questioni relative ai lavoratori privati bisognerà aspettare, come annunciato dal ministro del Lavoro Giuliano Poletti, la prossima legge di Stabilità di ottobre 2014.

Probabilmente, in quella occasione si tornerà a discutere di uscita anticipata dal lavoro sia per gli uomini che per le donne.

L'ipotesi è quella di permettere l'uscita anticipata dal lavoro, e quindi di andare in pensione di vecchiaia, ai lavoratori pubblici e privati che abbiano compiuto 57 anni con 35 anni di contributi versati, ma calcolando l'assegno mensile pensionistico con il sistema contributivo. Al momento, la riforma della Pubblica Amministrazione prende in esame i dipendenti pubblici che potranno andare in pensione anticipata con una contribuzione di 42 anni e 6 mesi, per gli uomini, e 41 anni e 6 mesi, per le donne.

La riforma della P.A. ha anche sancito l'abolizione del trattenimento in servizio, istituto che prevedeva, con la legge Fornero, di rimanere in servizio per altri due anni dopo il raggiungimento dei limiti per la pensione. Questa nuova norma scatterà a partire dal 31 ottobre 2014, ad eccezione dei magistrati, contabili, avvocati e militari per i quali il periodo è stato prorogato al 31 dicembre 2015.