Giungono importanti novità in merito al caso pensioni Quota 96 Scuola: dopo mesi di immobilismo e promesse non mantenute, numerosi esponenti del governo Renzi si stanno mobilitando per tentare di risolvere la vertenza. Nel corso di questa settimana verrà votato l’ormai famoso emendamento presentato in riferimento alla riforma della PA, e proprio quando ogni indizio puntava su una pronta soluzione della questione è giunta la doccia fredda: ‘C’è un problema di coperture, dobbiamo verificare - ha dichiarato qualche giorno fa il ministro Madia parlando di Pensioni Quota 96 Scuola, previdenza e riforma PA - Dobbiamo esaminare alcuni punti compresa la questione delle coperture’.
Nella giornata di ieri è però intervenuto il presidente della Commissione Lavoro Cesare Damiano, che parlando di pensioni Quota 96 Scuola ha dichiarato che ‘le coperture sono state trovate’.
Pensioni Quota 96 Scuola e governo Renzi: Damiano contro Madia, ‘Le coperture sono state trovate’
‘Il decreto legge sulla Pa è lo strumento per intervenire sulla cosiddetta Quota 96, in modo da correggere l’errore del governo Monti che ha intrappolato 4 mila insegnati in tutta Italia, impedendo loro di andare in pensione - ha dichiarato nella giornata di ieri Damiano parlando di pensioni Quota 96 Scuola e previdenza - Sono già state individuate le coperture necessarie. La questione va risolta’.
Un intervento quello condotto dall’ex ministro del lavoro che stride e non poco con quanto dichiarato dal ministro della PA del governo Renzi Marianna Madia, che qualche giorno fa ha sottolineato che ‘sarebbe onorata’ di chiudere la vertenza con una semplice firma, procedura che gli sarebbe al momento preclusa per via di un problema legato alla ‘mancanza delle coperture economiche’. Ovvero sia quei 450 milioni di euro da spalmarsi su tre o quattro anni.
Damiano non è il solo a sostenere che le risorse necessarie a chiudere il caso pensioni Quota 96 Scuola sono già state individuate; sulla sua stessa lunghezza d’onda troviamo infatti il presidente della Commissione Bilancio Francesco Boccia, sicuro di come ‘le risorse siano stato reperite’. Come spiegare allora il dietro front del ministro Madia? Perché rimettere in discussione un punto che sembrava ormai pienamente acquisito? Un tentativo di fuga mal orchestrato? Francamente tutto è possibile, ma adesso più che mai il governo Renzi non ha davvero più scuse per non risolvere la vertenza degli esodati della Scuola.
Pensioni Quota 96 Scuola e governo Renzi, via libera senza liquidazione avrebbe del clamoroso
L’ultima clamorosa ipotesi formulata in merito al caso pensioni Quota 96 Scuola è però trapelata nella giornata di ieri, quando il ministro Madia (sempre lei) avrebbe reso noto l’intendimento di accordare si il pensionamento ma senza un immediato riconoscimento della liquidazione, che secondo l’intendimento del numero uno della PA del governo Renzi potrebbe così essere versata solo ‘nel momento in cui si sarebbe maturato il diritto in base alle regole della legge Fornero’. Tradotto, TFR nel 2017 o nel 2018.
La manovra sarebbe stata studiata per ridurre il peso economico dell'emendamento, ma non esitiamo a definire che si tratterebbe di una vergogna. Un altro diritto negato dopo quello al pensionamento.
L’iter di risoluzione del caso Pensioni Quota 96 Scuola procede ad ogni modo spedito: in settimana verrà votato l’emendamento presentato in riferimento alla riforma della PA, e questa volta il si delle forze politiche non sembra essere in discussione. L’auspicio è che l’ipotesi paventata dal Ministro Madia rimanga lettera morta; una vittoria a metà sarebbe quanto di peggio poter riservare a 4.000 docenti già abbandonamento vessati da governo Renzi e Istituzioni.