"Vogliamo sperare che per la cosiddetta Quota 96 scuola questa sia finalmente la volta buona". Lo ha dichiarato il segretario generale della Cisl scuola Francesco Scrima facendo riferimento all'approvazione di un emendamento che a quanto pare dovrebbe risolvere una volte per tutte la vicenda delle Pensioni degli insegnanti, quelli della cosiddetta Quota 96 scuola; dovrebbero essere circa quattromila, che come altre decine di migliaia di lavoratori esodati sono stati i più penalizzati dalla riforma pensioni del Governo Monti che porta la firma dell'ex ministro del Lavoro Elsa Fornero.

Riforma pensioni 2014, novità Quota 96 scuola: 'Trovata la soluzione'

"Sin dal varo della riforma pensioni Fornero - ha dichiarato il segretario generale della Cisl scuola Francesco Scrima - abbiamo rivendicato che si riconoscesse la particolare situazione del personale scolastico, obbligato a cessare dal servizio nell'unica data del primo settembre, chiedendo - ha sottolineato il sindacalista intervenendo sulle pensioni quota 96 scuola - che si facesse riferimento al 31 agosto 2012 e non al 31 dicembre 2011, per individuare coloro ai quali riconoscere il diritto di avvalersi dei requisiti pre-riforma per andare in pensione". "Oggi sembra che finalmente - ha aggiunto Francesco Scrima in una nota rilanciata dall'agenzia di stampa Ansa - le obiezioni del ministero dell'Economia (guidato dal ministo Pier Carlo Padoan, nda) siano superate.

Pare ci siano le condizioni - ha detto il segretario generale della Cisl scuola parlando dell'emendamento che salva Quota 96 scuola - per cui nella legge di conversione del decreto legge 90/2014 trovi spazio un emendamento finalmente risolutivo per le attese del personale scolastico interessato. Va data garanzia - ha sottolineato il sindacalista cislino - agli aventi diritto di lasciare il servizio già col prossimo primo settembre; in questo senso stiamo sollecitando il Miur ad attivarsi con urgenza in modo che gli interessati, una volta approvata la legge, possano provvedere subito al disbrigo dei necessari adempimenti".

Scuola, Anief al Miur: 'Docenti precari valore aggiunto'

E a proposito di scuola e riforme non si parla solo di pensioni ma anche di lavoro. A fare discutere in queste ore, ma del resto come sempre, è la questione degli insegnanti precari. "I docenti precari della scuola non danno valore aggiunto, non si incardinano in un progetto educativo", ha dichiarato il sottosegretario all'Istruzione, Roberto Reggi, ospite di Radio anch'io, parlando dei punti più importanti del piano scuola che il Governo Renzi vorrebbe approvare entro l'estate.

Almeno questo è quanto riporta una nota l'Anief, e in particolare del presidente Marcello Pacifico che cita il sottosegretario Reggi per dire che "con questo genere di progetti e affermazioni si ignora e si dequalifica frettolosamente - secondo il leader della Cgil scuola - il ruolo dei tanti insegnanti precari che garantiscono, anche con supplenze di pochi giorni, un prezioso servizio pubblico a favore degli 8 milioni di alunni che popolano le nostre scuole". L'errore, l'Anief che critica il piano scuola del Miur in particolare sulla questione insegnanti "è pensare che si possa migliorare la qualità del prodotto finale, in questo caso delle lezioni da svolgere in assenza del docente titolare, cancellando in un solo colpo - Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir - la disponibilità a fare supplenze brevi di oltre 622.000 aspiranti docenti".