E' attesa la presentazione del nuovo pacchetto Scuola, contenente la riforma Renzi - Giannini. Le anticipazioni del ministro dell'Istruzione hanno suscitato non poche polemiche, soprattutto fra i docenti. L'idea di eliminare le supplenze ha sollevato un coro di proteste. La paura che i precari possano essere messi di lato e lasciati a casa senza lavoro ha terrorizzato migliaia di persone. Ma a quanto pare le cose non stanno esattamente come sono sembrate inizialmente. Come riporta Repubblica, l'idea di Renzi è leggermente diversa. Le supplenze saranno sì eliminate, ma solo per assumere i precari a tempo indeterminato.
Riforma della scuola: l'idea di Renzi
L'idea di Renzi è di assumere circa 100.000 precari o più, con nuovi contratti che partirebbero dal settembre 2015. Il Corriere della Sera specifica che saranno insegnanti senza cattedra fissa, assunti per essere a disposizione delle esigenze in diverse scuole. La manovra di Renzi è approvata anche dai contabili, perché pagare 100mila supplenti, costa quasi quanto tenere 100mila docenti assunti a tempo indeterminato. In altre parole, i precari non convengono nemmeno alle casse statali. I tempi? Secondo le previsioni le assunzioni dovrebbero avvenire in un triennio, massimo 4 anni. Qualcuno fa notare che i tempi sono troppo lunghi. Bisogna anche sapere che tra il 2017 e il 2022 si prevede il pensionamento di circa il 40% dei docenti.
Questo significa un totale di circa 50mila nuove immissioni in ruolo. In questo modo, si pensa che entro 5 anni saranno svuotate graduatorie a esaurimento e di istituto. Ma esiste l'altra faccia della medaglia. Centomila precari da assumere in tre anni, non sono pochi? Secondo le stime, attualmente vi sono 155mila aspiranti docenti che hanno riempito le graduatorie più altri 9mila che hanno vinto l'ultimo Concorso scuola.
A questi bisogna aggiungere i neolaureati abilitati dalle Siss e dai Tfa, che sono circa 622mila. Vista così, centomila assunzioni sembrano davvero poche, anche se è già un inizio.... Resta da vedere se la proposta passerà e le parole saranno tramutate in fatti, una volta tanto.