C'è rabbia, ma non rassegnazione, tra gli insegnanti e i lavoratori ATA quota 96 che hanno dovuto affrontare l'ennesima doccia fredda con la loro esclusione dalla recente riforma della pubblica amministrazione. La delusione, d'altra parte, è più che giustificata almeno per due motivi. Da un lato sembrava ormai che la soluzione del problema fosse "cosa fatta". Secondo quanto aveva affermato inizialmente il Governo le risorse sarebbero state trovate semplicemente dalla spending review e dai tagli sul bilancio. Dall'altra parte il mancato pensionamento si trascina ormai da diversi anni, fatto che sta chiaramente esaurendo anche i nervi delle persone più pazienti.
Attualmente il Governo sembra indisposto verso una soluzione mirata al caso specifico dei quota 96, mentre resta possibilista nei confronti di un provvedimento di portata generale, che potrebbe risolvere al contempo anche altre situazioni complesse, come quelle degli esodati o di chi ha svolto lavori usuranti.
Le reazioni: i quota 96 si stanno organizzando
È evidente che le reazioni dei lavoratori non potevano essere blande o misurate. Su facebook e nei commenti degli articoli di giornali è possibile leggere tutta la frustrazione degli insegnanti e del personale ATA, che aveva già maturato il diritto alla pensione e che se lo sono visto negare in via retroattiva.
Riprendendo uno dei commenti pubblicati recentemente su di un articolo di blasting news, ecco quanto espresso da un lettore: "rivendico però la specificità dei cosiddetti Quota 96 della Scuola.
Cosiddetti perché ormai tutti oltre Q100. Quello che va considerato, ma non tutti sembra l'abbiano capito, è che noi non siamo mai entrati nella riforma Fornero. Siamo prigionieri non di una riforma, contro la quale, giusta o non giusta, c'è poco da fare se non rivendicare misure correttive a livello politico […] e a questo il Governo DEVE porre rimedio".
I quota 96 preparano la mobilitazione a Roma
La risposta decisa dai lavoratori è stata quella di una mobilitazione generale, che si sta preparando a Roma e che si terrà a breve. Anche se ancora non tutti i dettagli sono stati definiti, si sa già per certo che la data è fissata per il 29 agosto, mentre sul luogo preciso bisognerà attendere il parere della questura.
Tutto questo mentre arrivano segnali contraddittori da parte del Governo; in una recente intervista televisiva al programma Millenium di Rai3 il Premier Matteo Renzi ha ridimensionato il problema dei quota 96, mettendolo a confronto con la situazione di chi è rimasto senza lavoro. Ma è anche vero che diversi esponenti dello stesso esecutivo hanno parlato di provvedimenti in preparazione utili alla flessibilizzazione dell'uscita pensionistica. Il fatto è che tali soluzioni non sarebbero a "costo zero" per i lavoratori, perché si attiverebbero a patto che i pensionandi siano disponibili a una penalizzazione oppure all'accettazione di un prestito pensionistico. Insomma, la matassa è molto complicata da sbrigliare e non sembra che sarà possibile riuscire nell'impresa entro l'inizio del nuovo anno scolastico.