Le dichiarazioni dell'Onorevole Stefania Giannini alla giornata inaugurale del Meeting Comunione e Liberazione in corso di svolgimento a Rimini, hanno anticipato quelle che saranno le linee guida della riforma della Scuola che verranno illustrate venerdì prossimo al Consiglio dei Ministri: dichiarazioni che non mancheranno di creare dibattiti, anche se in un certo qual modo ciò che è stato detto ieri non rappresenta certo una novità.

'Bisogna cambiare le regole del gioco' sembra essere il motto del ministro che, insieme al premier Renzi intende dare una bella scossa al sistema, con quali risultati 'lo scopriremo solo vivendo' come diceva una canzone del compianto Battisti. 

'Gli stipendi vanno agganciati al merito e alla qualità e non più all'anzianità, penalizzando chi non fa più il proprio dovere': parole forti che non mancheranno di suscitare le vibranti reazioni dei sindacati e degli insegnanti che temono già l'insorgere di 'nepotismi' o, comunque, di 'favoritismi' da parte dei dirigenti scolastici che saranno dotati (immaginiamo) di poteri decisionali più incisivi.



Miur, ministro Giannini: 'Le supplenze fanno male' ma i sindacati e i precari non sono d'accordo

Il ministro Giannini ha toccato nuovamente il capitolo delle supplenze che 'non fanno bene a nessuno, nè a chi le fa, nè alla scuola e vanno certamente riviste': anche qui, i più informati non sono rimasti a bocca aperta, visto che già da tempo si parla di organico funzionale nelle scuole e di assunzione a tempo indeterminato di personale docente destinato alle supplenze annuali o a quelle brevi (anche l'ex ministro Profumo lo aveva proposto). Niente più 'roulette' di insegnanti, dunque, con l'intento di garantire ai ragazzi gli stessi insegnanti per tutto l'anno scolastico anche se il lato oscuro della questione è rappresentato da quella che sarà l'inevitabile protesta dei precari che vedranno ulteriormente chiudersi le porte davanti alle loro speranze.

I sindacati sono già pronti a sfoderare le loro baionette (lo faranno ufficialmente da venerdì prossimo), anche perchè il presidente del Consiglio, Matteo Renzi non farà altro che 'ricalcare' ciò che è stato già anticipato in questi giorni.