Nella giornata di ieri ha visto la luce il pacchetto Buona Scuola di Renzi, un provvedimento che riformerà completamente il comparto scolastico: via i precari con l’assunzione di 150mila nuove figure entro il settembre del 2015, cestinati (con tutta probabilità) i percorsi di abilitazione sottesi a PAS e TFA, via Graduatorie di Istituto e Graduatorie ad Esaurimento, misure dalla portata storica dunque che richiederanno tempo per essere ratificate ma soprattutto risorse economiche. Danaro che verrà ‘sottratto’ a tutta un’altra serie di comparti, in primis quello pensionistico, con numerose vertenze previdenziali che dovranno mettersi in coda ed aspettare il proprio turno.
Su tutti il caso Pensioni precoci e titolari di lavori usuranti, due categorie troppo spesse dimenticate dal governo Renzi che però erano state ultimamente poste al centro del dibattito previdenziale: tante le proposte sul tavolo, in primis quella a firma Cesare Damiano, tante le ipotesi che indirettamente potrebbero interessare le due categorie (pensiamo alle idee palesate da Poletti), ma senza adeguate coperture economiche nulla sarà possibile. Il banco di prova decisivo sarà la Legge di Stabilità, quando il premier dovrà contabilizzare le risorse necessarie a portare avanti il pacchetto Buona Scuola: se le attuali stime saranno confermate (si parla di oltre un miliardo di euro) il rischio che gli interventi previdenziali vengano cestinati sarà forte.
Potrebbe dunque complicarsi il percorso di risoluzione del caso pensioni precoci e lavori usuranti.