Si apre una nuova settimana per il capitolo Pensioni dedicato ai lavoratori disagiati e diventa sempre più saliente visto che mancano orami poche settimane alla presentazione della legge di stabilità 2015, all'interno della quale sembra ormai scontata l'adozione di misure specifiche per chi è rimasto bloccato in seguito all'introduzione della Riforma Fornero. La novità in arrivo riguarderebbe un'apertura del Ministro del Lavoro Giuliano Poletti in merito a una nuova possibilità di una salvaguardia mirata a esodati, precoci, usuranti e a chi resta disoccupato in età avanzata: "è intenzione del Governo, nel contesto della legge di Stabilità 2015, fare un esame di tutte le specifiche situazioni meritevoli di tutela previdenziale e pensionistica emerse nel corso del tempo e verificare se e come sia possibile pervenire a una loro soluzione".
Sono quindi le stesse parole del Ministro a confermare un'apertura in tal senso, anche se la platea sarà comunque circoscritta a causa della difficile situazione dei conti italiani. Poletti avrebbe poi indicato la possibilità di offrire la pensione anticipata a questi soggetti, anche senza il limite anagrafico imposto dalla precedente riforma, ma con un orizzonte temporale rivolto ai prossimi tre anni.
La risposta di Maria Luisa Gnecchi, capogruppo PD nella Commissione Lavoro alla Camera
Non si è fatta attendere la risposta della Capogruppo in Commissione Lavoro Gnecchi alla Camera, che si è dichiarata felice della notizia "perché non è accettabile che i periodi di astensione obbligatoria per maternità, quelli per l'assolvimento degli obblighi di leva, per infortunio, per malattia e di cassa integrazione guadagni ordinaria, disoccupazione e scioperi non siano considerati prestazione effettiva di lavoro".
Ma nei piani del Governo Renzi resta comunque l'idea di flessibilizzare l'uscita dal lavoro, pur assicurandosi che il sistema si mantenga sostenibile nel lungo periodo. Per riuscirci l'idea è di offrire a partire dal 2017 (cioè al termine delle misure utili al sostegno delle situazioni di emergenza) la possibilità di scegliere in modo soggettivo quando avvalersi della pensione anticipata svincolandosi dal requisito d'età, ma ottenendo l'assegno previdenziale calcolato secondo il sistema contributivo.
I dubbi del Premier Renzi e del Ministro Padoan sulla riforma del sistema previdenziale
C'è anche da sottolineare come nel recente passato il Premier Renzi e il Ministro Padoan abbiano sempre manifestato un certo scetticismo sulla possibilità di riformare il sistema previdenziale, perché la situazione dei conti non rende possibile modifiche onerose.
Bisognerebbe farlo con misure "a costo zero", ma toccare i diritti acquisiti dagli altri pensionati avrebbe un costo politico decisamente troppo elevato. A tal proposito Renzi si era già espresso durante un'intervista a "Porta a porta": "il primo piano che Cottarelli presentò voleva tassare le pensioni sopra i 2000 euro e gli ho detto di no: non è che dai i soldi a quelli che prendono meno di 1.500 euro e li vai a prendere a chi prende 2000. Pensione d'oro non è 2000 - 3000 euro al mese". Mentre il Ministro Padoan, intervenuto nella stessa trasmissione la settimana successiva, ha ricordato come attualmente il sistema previdenziale italiano sia tra i più stabili d'Europa proprio per il modo in cui è impostato. Se sei interessato all'argomento clicca ORA sul pulsante "segui" (in alto a destra vicino alla firma), per ricevere tutti gli ultimi aggiornamenti sul tema.