In parlamento (e fuori) ferve il dibattito sulla possibile riforma delle Pensioni ad opera del governo Renzi: tante le proposte, per ora ancora solo accennate e incomplete, riguardo un possibile cambiamento dei requisiti per la pensione anticipata e ad altri aspetti del sistema previdenziale. Da più parti, a cominciare dallo stesso ministro del lavoro Giuliano Poletti e dal commissario straordinario dell'Inps Vittorio Conti, si richiedere una maggior flessibilità del sistema e la possibilità di scelta da parte del lavoratore riguardo al ritiro dall'attività, ma gli ostacoli non mancano.

E sono, tanto più in questo periodo, di natura economica. Dopo la "minaccia" rappresentata dalla spending review del commissario Carlo Cottarelli (che aveva ventilato l'ipotesi di recuperare risorse proprio dalle pensioni degli italiani) arriva un importante richiamo internazionale che per i pensionati suona come un campanello d'allarme: ci riferiamo al recente monito del Fondo Monetario Internazionale.

Riforma pensioni Renzi e pensione anticipata: il monito dell'FMI

Negli scorsi giorni il Fondo Monetario Internazionale è intervenuto a proposito della stabilità economica italiana affermando, in sostanza, che senza toccare gli assegni previdenziali il taglio della spesa pubblica ad opera del governo di Matteo Renzi rischia di essere troppo poco incisivo.

A riportare nel dettaglio i rilievi dell'FMI è Il Sole 24 Ore.

Attualmente la spesa per le pensioni in Italia rappresenta ben il 30% della spesa pubblica italiana. Nell'anno 2013, per la sola previdenza la nostra nazione ha speso 254 miliardi di euro, pari al 16,3% del Pil. L'incremento rispetto al 2011, rileva l'FMI, è di 11 miliardi, pari a +4,5%.

Numeri importanti che, in tempi di diminuzione del Pil, fanno necessariamente riflettere. E preoccupano i lavoratori che, invece, vorrebbero avere presto novità positive in tema di pensione anticipata: sono tante le persone, lavoratori precoci e coloro che svolgono mestieri usuranti in testa, che seguono ogni giorno le dichiarazioni dei vari politici a proposito della riforma delle pensioni.

Ma ci sono novità positive all'orizzonte? In questo contesto, con le pressioni internazionali che spingono per una netta diminuzione della spesa pubblica previdenziale, nonostante il dibattito e i titoli sensazionalistici delle testate giornalistiche sembra alquanto improbabile che il governo Renzi potrà trovare spazio per una riforma delle pensioni organica che renda il sistema più flessibile o che cambi i termini per la pensione anticipata. Cosa ne pensate?