Facciamo il punto sulle possibili novità della riforma Pensioni Renzi nel 2014 dall'opzione contributivo donne ai precoci, dai tagli sulle pensioni d'oro ai possibili cambiamenti in termini di tasse per i pensionati che percepiscono assegni particolarmente bassi. Tra le novità della riforma pensioni 2014 per le donne una delle più attese è senz'altro la proroga dell'opzione contributivo donne, che permette di andare in pensione a 57 o 58 anni di età più 3 mesi a coloro che accettano di uscire dal lavoro percependo assegni calcolati con il contributivo, quindi più bassi.

La circolare Inps che ha determinato una restrizione nei tempi di invio delle domande (per le lavoratrici autonome i termini sono già scaduti) è finalmente tornata a interessare esponenti del mondo politico. Luisa Gnecchi del Partito Democratico è tornata sulla questione: il Governo Renzi potrebbe concedere una proroga per le pensioni con opzione donna, dato che, sebbene sia necessario superare lo scoglio della Ragioneria di Stato, il pensionamento con il contributivo permette comunque risparmi sul lungo termine. Dopo un lungo silenzio si torna a parlare del problema, quindi, si spera ora che dopo le parole della Gnecchi possano seguire i fatti.

Riforma pensioni Renzi 2014, novità per i lavoratori precoci? Ancora tutto da definire

Le possibili novità della riforma pensioni 2014 per i lavoratori precoci e i lavori usuranti potrebbero giungere da manovre di ampio respiro, non specifiche per le due categorie.

Sul tavolo abbiamo l'Assegno Pensionistico Anticipato, che permetterebbe di andare in pensione prima percependo un assegno da ripagare in parte tramite decurtazioni delle pensioni vere e proprie, negli anni successivi e la flessibilità di Cesare Damiano che tutti vorrebbero vedere attuata ma che costa più dell'APA. Le speranze per l'Assegno Pensionistico Anticipato non sono molte, almeno per le pensioni di precoci e usuranti, ma potrebbe essere applicato nell'ambito delle misure di ponte per esodati e disoccupati over 60.

La flessibilità, purtroppo, deve scontrarsi con le ampie risorse economiche necessarie alla manovra: si tratterebbe di un'autentica svolta per le pensioni nel 2014 e per l'occupazione, ma superare lo scoglio dei contabili di stato sarà difficilissimo. Occorrerebbe una fortissima volontà da parte del Governo Renzi, che al momento sembra latitare.

Riforma pensioni 2014, novità dal Governo Renzi: tagli alle pensioni d'oro e tasse sui pensionati

Difficilmente vedremo misure di riforma pensioni del Governo Renzi toccare le pensioni d'oro e d'argento, dopo la valanga di critiche seguite all'ipotesi di Poletti di lavorare sul contributo di solidarietà. Le pensioni sotto i 5000 euro è praticamente certo che non verranno toccate, e ciò fa sì che il provvedimento risulti pressoché inutile, se si considera che andando a toccare quelle di importo superiore si genererebbero entrate comunque limitate. Passiamo dall'ipotesi di tagli alle pensioni d'oro a quella di tagli alle tasse sui pensionati.

Il bonus da 80 euro promesso da Renzi a pensionati e partite Iva nel 2015 quasi di certo non arriverà, ma potrebbe arrivare l'innalzamento della no tax area fino a 8 mila euro a beneficio dei pensionati che percepiscono assegni tra i 7500 e i 7999 euro annuali.

Al momento è solo un'ipotesi: scopriremo se il Governo andrà avanti su questa strada nelle prossime settimane. Voi cosa ne pensate del lavoro svolto dal Governo Renzi sul fronte previdenziale? È stato carente? Tutto sommato soddisfacente? Fatecelo sapere lasciando un commento qui sotto!