Cominciano ad entrare nel vivo le discussioni sulle linee guida de #labuonacuola, e cominciano soprattutto ad arrivare le controproposte a quanto enunciato dal governo Renzi. Uno dei temi più importanti è senz'altro quello riguardante l'abolizione delle graduatorie ad esaurimento con il mega piano da 150.000 assunzioni che dovrebbe essere attuato nel prossimo mese di settembre del 2015.
Il P.U.M.A. (Precari Unicobas Movimento Autogestito) ha reso noto quelle che, secondo il movimento, rappresenterebbero delle valide soluzioni al problema del precariato, a prescindere dalle linee guida della buona Scuola renziana.
Quali sono i punti focali della proposta del P.U.M.A.? Secondo l'organizzazione sindacale, le graduatorie dovrebbero tornare permanenti, aperte e a scorrimento con un'unica fascia. Alle graduatorie permanenti dovrebbero accedere i soli abilitati con il riconoscimento dell'intero punteggio su tutte le classi di concorso per le quali si è conseguito il titolo abilitante.
Il concetto di graduatoria unica e permanente viene giustificato dal fatto che il P.U.M.A. ritiene che non sia concepibile che alcuni docenti possano essere immessi in ruolo dopo che, per diverso tempo, magari si siano disinteressati della scuola e tutto questo solo per il semplice fatto di essersi iscritti da tempo nelle GaE.
La strutturazione della graduatorie permanenti dovrebbe avere carattere di natura provinciale, legata alla residenza del singolo docente: un punto, questo, sul quale non si troveranno sicuramente d'accordo i precari residenti nelle regioni meridionali e che, a causa delle scarsissime possibilità di trovare una cattedra nella propria regione, tentano maggior fortuna nelle graduatorie provinciali del Nord.
Il P.U.M.A., infine, chiede la creazione di un vero organico funzionale che preveda l'assunzione di una percentuale del 10 per cento di docenti in più rispetto ai posti esistenti in modo da poter garantire le sostituzioni e di migliorare l'attuale offerta formativa nelle scuole.