Cresce il consenso politico sul fatto che sia necessario flessibilizzare il settore della previdenza, dopo che la recente legge Fornero è intervenuta penalizzando di fatto i lavoratori più deboli (come gli usuranti, i precoci o chi è rimasto disoccupato in tarda età) e innalzando in modo molto deciso il limite dell'età anagrafica per accedere all'inps. Due elementi che hanno sicuramente provveduto a rendere più sostenibile nel tempo il nostro istituto di previdenza sociale, ma che d'altra parte hanno anche portato a situazioni di disagio per molti lavoratori in età avanzata e in alcuni casi a veri e propri paradossi (come per i Quota 96, persone bloccate sul lavoro nonostante la maturazione dei requisiti utili al pensionamento).

Ora il Governo Renzi dovrà affrontare una delle prove più difficili; a pochi giorni dalla presentazione del patto di stabilità le parti sociali gli chiedono di intervenire per porre rimedio ad alcuni degli errori più grossolani commessi con la precedente riforma, ma tutto questo dovrebbe avvenire in un clima di recessione e difficoltà nei conti pubblici.

Le ipotesi allo studio del Governo parlano di pensione anticipata, ma non sarà una misura generalizzata

Attualmente i rumors e le voci riguardanti la flessibilizzazione del comparto parlano dell'introduzione di una nuova forma di pensione anticipata. In realtà se ne discute da parecchio tempo e con progetti / modalità diverse: dal prestito pensionistico al progetto Damiano, dall'opzione contributiva alle salvaguardie ad hoc o al contributo di solidarietà sulle Pensioni più elevate.

Matteo Salvini della Lega Nord propone un referendum per l'abrogazione della Riforma Fornero, ma non sarebbe chiaro come intende finanziare un simile provvedimento (a parità di bilancio bisognerebbe intervenire nuovamente sulla fiscalità generale, in un Paese che è già allo stremo per l'elevata imposizione fiscale). Concreto il sottosegretario all'Economia Baretta, secondo il quale "si potrebbe lasciare la libertà al lavoratore di uscire dal mondo del lavoro un paio di anni prima [...] con un'operazione - scambio: chi vuole lasciare prima rinuncia ad una parte della pensione".

Riforma pensioni, legge di stabilità 2015: approfondimento su alcune criticità. Monito FMI: tagliare sulla previdenza

Resta chiaro che le risorse per provvedimenti tanto ampi da offrire una pensione anticipata a tutti al momento sono non ci sono, perlomeno riprendendo le stesse parole del Ministro del Lavoro Giuliano Poletti: "ci sarà un approfondimento su alcune criticità nell'accesso alla pensione anticipata nella Legge di Stabilità".

Anche perché dall'economia continuano ad arrivare cattive notizie e le istituzioni internazionali avvisano che la sostenibilità del Paese nel prossimo futuro dipenderà anche dal coraggio dei tagli che i decisori saranno in grado di attuare. Proprio in questo senso il capo missione per l'Italia del Fondo Monetario Internazionale (FMI) ha ribadito nuovamente (dopo un primo avviso lo scorso settembre) che "la spesa pensionistica in Italia è troppo alta e un taglio della spesa pubblica deve passare per un taglio della spesa previdenziale". Sarebbe quindi inevitabile che l'intervento di flessibilizzazione del comparto debba avvenire a carico dei futuri pensionati, magari per mezzo di un calcolo contributivo della mensilità erogata. E voci cosa pensate al riguardo? Fateci sapere la vostra opinione con un commento all'articolo.