Fa discutere il nuovo regime dei minimi pensato da Renzi che cambia i requisiti e il calcolo dell'imposta dovuto allo Stato. Il regime dei minimi è un regime fiscale agevolato introdotto nel 2007 per aiutare i piccoli imprenditori, le partite IVA e soprattutto le start-up dei giovani. Uno dei principali requisiti per ottenere il regime ordinario (quello vecchio) oltre a quello anagrafico, era quello di avere un fatturato non superiore a 30.000 euro, ma come vedremo in seguito le cose sono cambiate.

Nuovo regime dei minimi: i requisiti pre e post riforma

Per ottenere l'agevolazione del regime dei minimi bisogna:

  • non avere esercitato attività attività professionale o d'impresa nei tre anni precedenti e la nuova nuova attività soggetta ad imposizione sostitutiva deve essere originale; cioè non continuativa di attività precedentemente esercitate.
  • requisito anagrafico: (ex 2007) possono richiedere il regime dei minimi tutti gli under trenta per un periodo di 5 anni. Chi ha usufruito del regime dei minimi già prima della riforma del 2012 può continuare a tenere le agevolazioni fiscali fino al compimento dei 35 anni. (ex 2012) Il requisito anagrafico scompare ma la durata resta limitata a 5 anni.
  • l'attività inoltre deve essere svolta in modo autonomo cioè senza l'utilizzo di collaboratori o anche lavoratori a progetto
  • vi sono anche limitazioni sulla tipologia di attività, tipo l'editoria e sull'apporto di conferimenti di beni strumentali che deve essere inferiore a 15.000 euro (ci sono eccezioni per gli autoveicoli)

Nuovo regime dei minimi: vantaggi e calcolo

Il regime dei minimi offre dei vantaggi esonerando il contribuente a diversi adempimenti fiscali, quali: la liquidazione del IVA che viene sostituita dall'imposta sostitutiva, il pagamento dell'Irap e il versamento dell'Irpef che non è dovuta dato che il regime dei minimi dematerializza il reddito basandosi sul principio di cassa (ovvero sui ricavi).

Inoltre vi sono degli esoneri per quanto riguarda la tenuta di alcuni registri e delle scritture contabili (bisogna sempre però registrare le fatture).

Per quanto riguarda i calcoli, prima della riforma Renzi, l'imposta sostitutiva era pari al 5% del fatturato. In legge di stabilità l'aliquota purtroppo è stata aumentata al 15%, ma vi sono emendamenti su cui è stata posta la fiducia che possono portare la percentuale tra il sette e l'otto percento. Si parla inoltre di un abbassamento del tetto del fatturato necessario per accedere al regime dei minimi che per i professionisti si potrebbe abbassare a 15.000 euro.