Via libera dal consiglio dei ministri natalizio ai primi due decreti attuativi del Jobs act Renzi-Poletti, ma non si placano le polemiche, gli scontri e le divisioni interne nel Partito democratico e nella maggioranza che sostiene il Governo Renzi sui temi della riforma del lavoro e della riforma Pensioni 2015. Insoddisfatti della legeg di Stabilità 2015, del Jobs act e per i mancati interventi di riforma pensioni i sindacati, con in testa la Cgil di Susanna Camusso che dopo lo sciopero generale del 12 dicembre scorso è pronta a nuove forme di mobilitazione contro il Governo Renzi.

Riforma lavoro e pensioni, Camusso: pronti a nuovi scioperi contro Jobs act e per pensione anticipata

"Questa partita è solo agli inizi. Continueremo a lottare, a mobilitarci, a scioperare - ha sottolineato la leader della Cgil in un'intervista pubblicata oggi sul quotidiano La Repubblica - anche contro le aziende perché non può esserci uno che incassa e l'altro che subisce soltanto. Useremo la contrattazione - ha aggiunto la Camusso - e i ricorsi giudiziari in Italia e in Europa". Sulla riforma pensioni la proposta principale caldeggiata dalla Cgil è quella che prevede più flessibilità in uscita per la pensione anticipata contenuta nel disegno di legge della minoranza del Pd a prima firma di Cesare Damiano, presidente della commissione Lavoro della Camera dei Deputati.

Riforma lavoro e pensioni, Pd spaccato, Fassina: Renzi sul Jobs act segue Troika

"Purtroppo, i primi due decreti attuativi della legge delega sul lavoro confermano - ha scritto il parlamentare del Pd Stefano Fassina sul blog dell'Huffington Post - l'obiettivo vero dell'intervento: ulteriore svalutazione del lavoro, data l'impossibilità di svalutare la moneta, per puntare illusoriamente a crescere via export.

Insomma, un'altra tappa - secondo l'ex vice ministro dell'Economia e delle Finanze - del mercantilismo liberista raccomandato dalla Troika". "Non è una rivoluzione copernicana". ha replicato Fassina a Renzi. "È - ha detto l'ex responsabile economico del Partito democratico - una rivoluzione conservatrice, un cambiamento regressivo".



Jobs act, Sacconi (Ncd): no prendiamo lezioni da Forza Italia e Lega

"Il Nuovo centrodestra - ha detto Maurizio Sacconi, presidente dei senatori di Area popolare-Ncd - ha vissuto e vive la convivenza anomala e transitoria con la sinistra a schiena dritta. Le nostre - ha aggiunto l'ex ministro del Lavoro del Governo Berlusconi - sono state forti e chiare e le mediazioni sono riconosciute come tali. A destra, invece, sui contenuti - secondo il presidente della commissione Lavoro e Previdenza sociale del Senato della Repubblica - solo confusione e propaganda. Dedichino alla sinistra - ha detto Sacconi replicando agli ex alleati di Forza Italia e Lega Nord - le energie che stanno sprecando contro di noi".

Riforma pensioni 2015, Inps, Boeri: mi attende impegno gravoso

A proposito di riforma pensioni 2015, il premier Matteo Renzi, che ha già messo nell'agenda di governo il tema della flessibilità in uscita per la pensione anticipata, per la rottamazione della legge Fornero ha nominato come presidente dell'Istituto nazionale di previdenza sociale Tito Boeri. "Un impegno gravoso e una grande responsabilità", ha dichiarato ieri Tito Boeri all'Agi. "L'Inps - ha spiegato il nuovo presidente dell'Istituto nazionale di previdenza sociale - è un'istituzione fondamentale per il Paese, soprattutto alla luce - ha sottolineato l'economista - dell'andamento demografico, degli squilibri e dei grandi interrogativi che presenta il mercato del lavoro, in relazione ai giovani".