Tra le tante evenienze riguardanti il delicato tema della previdenza, ve ne è una legata all'adeguamento dell'età di pensionamento rispetto alle aspettative di vita della popolazione, che produrrà inevitabilmente diverse conseguenze sui lavoratori in procinto di accedere alla quiescenza. Attraverso questo provvedimento tecnico, la data di pensionamento dei lavoratori viene calcolata anche in funzione della speranza di vita statistica in Italia.
La misura è stata confermata a metà di dicembre 2014 dal Mef e resa valida attraverso la recente pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale: nella pratica, i lavoratori vedranno alzarsi l'asticella del vincolo anagrafico di pensionamento per un periodo di ulteriori quattro mesi rispetto a quanto non avveniva già in precedenza.
I nuovi criteri di pensionamento con l'aumento di 4 mesi legato alle aspettative di vita
A subire tale provvedimento non saranno solo coloro che intendono accedere al pensionamento secondo i requisiti ordinari. Anche e soprattutto chi spera di ottenere una pensione anticipata potrebbe trovarsi incastrato dallo scalino delle quattro mensilità aggiuntive che decorrerà a partire dal 1° gennaio 2016.
Ad esempio, per i prepensionamenti ordinari i requisiti passeranno dai 42 anni e 6 mesi per gli uomini (un anno in meno per le donne) ai 42 anni e 10 mesi per gli uomini (41 e 10 mesi per le donne). Di fatto questo vincolo potrebbe precludere per alcuni l'accesso a delle misure sanatorie, si pensi ad esempio ai lavoratori precoci beneficiari dell'annullamento relativo alle penalizzazioni sulle anticipate da qui al 2017. Chi matura i requisiti di legge a cavallo tra il 2017 e il 2018 rischia infatti di perdere l'accesso alla salvaguardia, anche se nei prossimi tre anni potrebbe arrivare una nuova proroga.
Vi è infine da rilevare che lo slittamento del 2016 non è l'unico previsto attualmente dal nostro regime previdenziale.
Nel 2019 dovrebbe divenire effettivo un altro gradino al rialzo, mentre un ulteriore adeguamento è previsto anche per l'anno 2021 (per effetto della legge Fornero risalente al 2011). Come sempre, vi invitiamo a farci sapere qual è la vostra opinione sull'argomento trattato attraverso la funzione dei commenti. Se invece preferite ricevere tutti gli ultimi aggiornamenti sul tema delle pensioni, potete utilizzare il comodo pulsante "segui" che vedete in alto, sopra al titolo.