Torna in auge il dibattito riferito a pensioni lavoratori precoci e previdenza: a pochi giorni dall'elezione di Tito Boeri alla presidenza dell'INPS il quadro circa la futura riforma della previdenza si fa più complesso e critico che mai, anche se a conti fatti la nomina del noto editorialista de La Voce potrebbe imprimere la svolta decisiva. Da tempo sottolineiamo come l'unica via di risoluzione del caso Pensioni lavoratori precoci consista in una manovra di riassetto dell'istituto del prepensionamento, i cui termini di accesso ad oggi sono resi eccessivamente stringenti dalla riforma Fornero.
Boeri si è spesso schierato contro quest'ultima, ecco che da lui potrebbe partire l'impennata decisiva. Sotto la sua presidenza l'INPS dovrà fugare anche i dubbi relativi all'opzione donna, processo quest'ultimo che potrebbe interessare anche il caso pensioni lavoratori precoci qualora si decidesse di estendere l'istituto anche agli individui di sesso maschile: 'L'INPS è un'istituzione fondamentale per il Paese, soprattutto alla luce dell'andamento demografico, degli squilibri e dei grandi interrogativi che presenta il mercato del lavoro in relazione ai giovani' ha sottolineato Boeri salutando il nuovo incarico. Certo il peso dell'INPS sarà decisivo, il più grande auspicio è che il noto economista prenda in consegna la vertenza dei lavoratori precoci in modo più serio di quanto non sia stato fatto in passato.
Pensioni lavoratori precoci, nomina Boeri, prepensionamento e opzione donna: col noto economista potrebbe arrivare la svolta ma ci vorrà grande determinazione
Successore di Tiziano Treu che a sua volta aveva rilevato Mastrapasqua, Tito Boeri dovrà dunque dimostrare di essere più lungimirante dei predecessori 'pizzicando' le giuste corde previdenziali. Il caso pensioni lavoratori precoci potrebbe figurare tra le prime vertenze interessate da una riforma (seppur indirettamente) dato che Boeri vorrebbe partire da un rivisitazione di pensione anticipata e prepensionamento. Di certo si lavorerà all'introduzione di criteri meno stringenti e più flessibili, ma c'è dell'altro. Boeri dovrà dare una risposta anche in merito all'opzione donna, quello strumento che consente alla lavoratrici di uscire dal lavoro una volta maturati 57 o 58 anni di età più 35 di contributi: come noto l'istituto chiude i battenti quest'anno, ma una circolare INPS estende il termine di presentazione delle domande sino al 31 dicembre del 2015.Boeri dovrà chiarire se tale termine andrà preso in considerazione anche per quanto concerne la maturazione dei requisiti, con un'eventuale deadline fissata al 31 dicembre 2015 che potrebbe spalancare le porte dell'opzione donna per altre 6-7mila lavoratrici che matureranno i requisiti di accesso per l'appunto nel 2015. Il passo successivo, quello che potrebbe eventualmente interessare il caso pensioni lavoratori precoci, sarebbe l'estensione dell'opzione donna in via sperimentale anche agli uomini, manovra verso la quale Treu si era già detto parzialmente favorevole. Certo è uno strumento che funziona (da ormai due anni viene sfondato il tetto delle 10mila domande), bisognerà però capire se il governo avrà la volontà o meno di estenderne il raggio di utilizzo. Seguiremo i futuri sviluppi, cliccate il tasto 'Segui' in alto a destra per continuare a rimanere aggiornati.