Mentre la Lega incassa il secco "no" della consulta sul referendum anti-Fornero, torna l'attenzione sulle ultime ipotesi di riforma delle Pensioni al vaglio del governo Renzi. Le ultime notizie riguardano nuove proposte che arrivano stavolta dall'Italia dei Valori, per una pensione anticipata ma sempre nel nome della flessibilità tanto cara a Damiano. La news, arrivata nei giorni scorsi, allarga ulteriormente lo scenario delle possibilità della riforma pensioni 2015 che per il momento vede l'ipotesi quota 100 e pensionamenti flessibili come ipotesi maggiormente sostenibile.

Riforma Pensioni 2015, dopo il "no" al referendum si riparte con i correttivi: le ultime proposte, quota 100 e pensioni flessibili

Dopo la decisione della Consulta sul referendum sulla riforma Fornero, si ritorna allo studio dei correttivi con il ripescaggio delle ipotesi proposte dal governo Renzi e la speranza di dare avvio velocemente alla riforma pensioni. La proposta che piace più a Damiano e supportata anche da Poletti e Gnecchi è quella sui pensionamenti flessibili: anticipo sull'età pensionabile di circa 4 anni rispetto ai 66 attuali con una soglia di età minima pensionabile di 62 anni e 35 di contributi. Per contro però tornerebbero le penalizzazioni proprio di recente abolite in via sperimentale e le decurtazioni avrebbero inizialmente una quota dell'8% riducendosi del 2% ogni anno fino all'azzeramento.

Tale proposta prevede poi l'interessante possibilità di accedere alla pensione anticipata al maturamento del requisito di 41 anni contributivi senza alcuna penalizzazione.

Altra proposta all'insegna della flessibilità e auspicata dallo stesso Damiano è quella della pensione anticipata per quota 100. L'uscita dal mondo del lavoro sarebbe così possibile al raggiungimento della cosiddetta quota 100, cifra da raggiungere cumulando gli anni d'età anagrafica e quelli di anzianità contributiva, con il limite minimo di 60 anni per l'età e 35 di contributi.

Con il meccanismo della quota 100 si avrebbe una pensione anticipata da 4 ai 6 anni rispetto a quelli attuali e la proposta è probabilmente la più flessibile tra quelle presentate, al punto tale da non prevedere alcuna penalizzazione per quanti decidessero per il prepensionamento.

Pensione anticipata, la proposta dall'Italia dei Valori: pensione a 60 anni e 35 di contributi ma tornano le penalizzazioni

L'ultima proposta avanzata in tal senso risale poi ai giorni scorsi in cui l'Italia dei Valori ha esposto alla Camera un nuovo ddl per aumentare la flessibilità in uscita.

Secondo il disegno proposto da IDV, l'età pensionabile si abbasserebbe fino a 60 anni d'età e 35 di contributi a patto, s'intende, di una pesante decurtazione dall'assegno pensionistico finale. Con tali requisiti si arriverebbe a perdere subito il 10% dell'importo. Anche in questo caso il taglio è progressivo e va ad azzerarsi al raggiungimento del 65esimo anno d'età. Malgrado delle penalizzazioni così incisive, la proposta dell'Italia dei Valori include anche degli incentivi per il pensionamento posticipato: andando in pensione a 67 anni ad esempio, sarà possibile avere un incremento sul trattamento previdenziale del 2,5% (almeno 35 anni di contributi). Gli incentivi salgono ancora fino a raggiungere il bonus massimo del 6,5% per chi rimane a lavoro fino all'età di 70 anni. Se desiderate rimanere aggiornati sulle news relative alla riforma pensioni e pensione anticipata, vi invitiamo a cliccare il tasto "Segui" in alto.