Resta alta la tensione tra i lavoratori rimasti disagiati in seguito all'irrigidimento dei requisiti di pensionamento, avvenuto con l'introduzione della legge Fornero nell'ormai lontano 2011. Nel corso degli ultimi mesi, Parlamento e Governo hanno portato avanti diverse politiche di salvaguardia, che però sono state destinate soprattutto a coloro che vivevano le situazioni di disagio più complicate. È il caso dei lavoratori esodati, che si sono visti approvare la sesta sanatoria consecutiva e che nonostante ciò vede ancora migliaia di lavoratori in attesa di un sostegno: lo scontro attualmente in corso riguarda i comitati territoriali; l'Inps spiega che tutti gli effettivi esodati sono stati tutelati, mentre coloro che non sono rientrati nella salvaguardia sono tecnicamente disoccupati in età avanzata.

Lavoratori precoci, arriva lo stop alla penalizzazione: ecco i requisiti di pensionamento anticipato

Notizie positive sono invece arrivate per i lavoratori precoci, che con l'approvazione della legge di stabilità 2015 hanno ottenuto l'eliminazione delle penalizzazioni, decise in seguito all'introduzione della legge Fornero. Potranno ottenere l'agognato pensionamento tutti coloro che entro il 31 dicembre 2017 matureranno 42 anni e sei mesi di versamenti se uomini oppure 41 anni e sei mesi di contribuzione se donne. Ricordiamo però l'ostacolo dell'adeguamento alle aspettative di vita che si registrerà a partire dal primo gennaio 2016, pertanto a partire da tale data bisognerà conteggiare quattro mensilità in più per poter ottenere la quiescenza.

Opzione donna e quota 96 ancora in attesa di una soluzione di pensionamento: situazione in stallo

Resta la situazione di stallo per le lavoratrici che hanno fatto richiesta di pensionamento anticipato tramite l'opzione donna nel 2015. L'Inps prosegue ad accettare e protocollare le domande, ma ha deciso di mantenerle in uno stato di stand by fino a quando non riceverà il via libera definitivo da parte dell'esecutivo.

Sulla questione sembra che i tecnici avrebbero dato parere negativo per mancanza di coperture, pertanto la parola definitiva è passata al Ministro dell'economia Padoan e al Neo Presidente Inps Tito Boeri. Altrettanto delicata è la situazione dei lavoratori quota 96: insegnanti e lavoratori ATA destinati al demansionamento secondo quanto previsto con la riforma dell'istruzione.

Ma i lavoratori non ci stanno e chiedono al Miur un nuovo conteggio della loro platea, anche perché nel frattempo molti diretti interessati potrebbero aver già trovato il pensionamento tramite la legge 104 o il raggiungimento dei nuovi requisiti. Se così fosse, le risorse necessarie per una sanatoria potrebbero essere molto ridotte e decisamente sostenibili per il bilancio pubblico.

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