Torniamo a parlare di Pensioni e più in particolare di lavoratori precoci ed esodati per fare il punto sulla situazione, visto che in qualche modo queste vicende continuano a legarsi tra di loro. Partiamo dai primi ricordando che a partire da questo gennaio è finalmente entrata in vigore l'attesa salvaguardia, che permetterà l'accesso anticipato al pensionamento per tutti coloro che matureranno in tempo utile 42 anni e sei mesi di lavoro (se uomini) oppure 41 anni e sei mesi (se donne). I criteri di accesso definiscono però la platea sulla base di coloro che riusciranno a maturare i requisiti entro il 31 dicembre 2017, mentre a partire dal 2016 i lavoratori dovranno comunque tenere conto di ulteriori 4 mesi dovuti all'adeguamento per le aspettative di vita, pertanto i criteri diventeranno 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne.
Lavoratori esodati non salvaguardati scendono in piazza, salvaguardia per precoci potrebbe liberare posti in graduatori.
Stante la situazione, bisogna sottolineare che la sopraggiunta (quanto ormai inaspettata) salvaguardia per i lavoratori precoci, arrivata con la legge di stabilità 2015, potrebbe avere delle conseguenze interessanti anche per i lavoratori esodati. Questo perché in molti potrebbero decidere di confluire tra il pensionamento anticipato dei precoci, liberando di fatto dei posti in graduatoria nelle liste dei lavoratori esodati. Ricordiamo che stiamo parlando di persone trovatesi in modo improvviso senza più reddito da lavoro e al contempo senza possibilità di accedere all'Inps.
D'altra parte, secondo l'istituto di previdenza pubblico tutti i lavoratori avrebbero finora trovato copertura all'interno delle sei salvaguardie parlamentari che si sono fin qui succedute, mentre i comitati degli esodati ritengono che vi siano ancora decine di migliaia di persone da salvaguardare, tanto che nella giornata di ieri gli esodati sono tornati a manifestare in piazza a Roma per chiedere la modifica della Riforma Fornero avvenuta nel 2011.
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