Sono tante le novità che hanno accompagnato lavoratori e pensionandi negli ultimi mesi del 2014, così come si prospettano numerosi anche i cambiamenti in arrivo nel 2015. Fare il punto della situazione non è semplice, anche perché i segnali arrivati dall'esecutivo e dall'Inps non sono sempre apparsi omogenei. Che il momento sia topico lo rende però evidente lo sforzo fatto dalla politica per cercare di porre rimedio almeno ad alcune delle situazioni di maggiore disagio. L'arrivo della sesta salvaguardia per gli esodati, ma soprattutto l'eliminazione delle penalizzazioni per i lavoratori precoci fino al 2017 hanno sicuramente costituito dei segnali forti di cambiamento.

Ma vi sono stati anche dei provvedimenti secondari, che non per questo devono essere considerati come meno importanti al fine di capire qual è la direzione intrapresa sul tema. Ci riferiamo in particolare alla comunicazione dell'Inps arrivata recentemente, con la quale l'istituto ha esteso i benefici dell'ultima salvaguardia per gli esodati anche al 2015.

Opzione donna ancora in attesa del parere tecnico da parte del Governo. I lavoratori continuano a chiedere maggiore flessibilità, quota 100 soluzione preferita.

Quella sulla sesta salvaguardia degli esodati è un'interpretazione estensiva che si accompagna al dietrofront parziale sulle domande di pensionamento dell'opzione donna. Anche per queste lavoratrici è arrivata una parziale apertura, visto che dopo le loro proteste l'Inps ha deciso di proseguire nel protocollare le domande di quiescenza.

Ma per conoscere l'esito finale della vicenda, sarà comunque necessario aspettare il parere del Governo e dei tecnici. Purtroppo la rigidità del sistema previdenziale riguarda una platea ben più ampia di quella che abbiamo delineato fino ad ora: i parametri della riforma Fornero hanno reso maggiormente sostenibile il sistema previdenziale, ma hanno anche irrigidito eccessivamente tante posizioni prossime all'uscita dal lavoro.

Dai lavoratori esodati non salvaguardati a chi ha volto lavori usuranti, per passare in via generale a tutti i disoccupati in età avanzata. Per tutti sarebbe necessario un intervento in grado di flessibilizzare in via strutturale l'accesso all'Inps, tanto che il Neo Commissario Conti aveva proposto addirittura di eliminare completamente qualsiasi vincolo anagrafico, per chi avesse accettato il ricalcolo contributivo.

Resta il fatto che nei passati tre anni sono arrivate solo provvedimenti di salvaguardia ad hoc, per le posizioni occupate dai lavoratori maggiormente in difficoltà. La speranza è che una misura generalizzata e definitiva possa arrivare finalmente nel 2015, permettendo una modalità di prepensionamento con almeno 36 mensilità di anticipo rispetto ai requisiti attuali. Se desiderate restare aggiornati sulle ultime novità in arrivo nel campo della previdenza, potete utilizzare il comodo pulsante "segui" che vedete in alto, sopra al titolo dell'articolo.