Il capitolo odierno delle Pensioni riguarda le partite iva con le prossime misure al vaglio del Parlamento. Il Governo ha trovato le coperture idonee per poter evitare l'aumento dell'aliquota contributiva per il terzo anno di fila, ragione per cui si rimane fermi alla percentuale del 27%. Chi risulta iscritto alla gestione separata dell'Inps dovrà versare maggiori importi per il 2017 (circa il 28%) e il 2017 (circa il 29%). Sono queste le novità che riguardano gli esercenti commerciali e i professionisti provvisti di Partita Iva. Le novità di cui sopra, come riferisce il Sole 24 Ore in un articolo a firma Giovanni Parente, saranno inserite nel decreto Milleproroghe.

Lo stop all'aumento

L'intenso tweetbombing esercitato dai freelance ha sortito dunque i suoi effetti, evitando che i liberi professionisti non iscritti ad alcuna cassa previdenziale dovessero sobbarcarsi un aumento del 3% delle aliquote contributive. Pertanto niente aumento e aliquota contributiva bloccata al 27,72% anche per tutto il 2015. Chi non ha nessuna tutela di previdenza obbligatoria e chi risulta pensionato pagherà in maniera progressiva gli aumenti previsti che sono stati spostati al 2106 e al 2017, con percentuali rispettivamente del 28,72% per l'anno prossimo e il 29,72% per quello successivo.

I costi per lo Stato

Il conto per le casse statali che risulta da questo fermo ammonta ad una cifra complessiva di 120 milioni per il triennio 2015/2017.

Per reperire le risorse necessarie si provvederà a diminuire il Fondo per gli interventi strutturali destinati alla politica economica. Si parla di tagliare il Fondo speciale per la parte corrente e di ottenere sforbiciate di 60 milioni per l'anno in corso e 35 milioni per il 2016. Se ne parla anche sul sito Pensioni Oggi.it in un pezzo in cui si riporta anche la doppia possibilità di scelta tra il regime dei minimi del 5% (per redditi non superiori a € 30.000,00) e quello forfettario introdotto dall'ultima legge di stabilità. Per la definitiva stesura del testo di legge si attende soltanto il voto di fiducia del Milleproroghe che è atteso entro venerdì prossimo.