"Ora serve un confronto serio": sono le parole scelte dal Presidente della Commissione Lavoro alla Camera Cesare Damiano in relazione alla nuova apertura dell'attuale Ministro del lavoro sulla possibilità di riaprire il capitolo della riforma previdenziale. Il riferimento è all'intervista che Giuliano Poletti ha rilasciato per il giornale Avvenire, con la quale ha spiegato che  un intervento sulla previdenza è ormai improrogabile, visto che "c'è in gioco la vita di milioni di persone". Purtroppo la situazione resta molto delicata anche a causa dei vincoli di bilancio: ogni possibile azione intrapresa deve infatti essere concordata con gli organismi internazionali, al fine di garantire la sostenibilità del bilancio nel lungo periodo.

Il risultato è purtroppo la situazione di stallo a cui stiamo assistendo ormai da diversi anni, con il susseguirsi di provvedimenti sanatori estemporanei che vengono indirizzati verso le situazioni di maggiore delicatezza.

Pensioni anticipate: si moltiplicano le ipotesi sul tavolo del Mef e dell'Inps

Stante la situazione, le ipotesi di riforma del sistema che si sono susseguite negli ultimi mesi sono state molteplici; dal prestito pensionistico con il quale l'Inps potrebbe anticipare i contributi mancanti, per trattenerli da una parte della mensilità erogata, fino a dei sistemi di ricalcolo contributivo, che dovrebbero permettere la quiescenza a partire dai 40 anni di versamenti. Nuove ipotesi di quiescenza sono arrivate anche dal Presidente della Commissione lavoro al Senato Sacconi, che ha suggerito di favorire l'uscita anticipata dei lavoratori grazie a degli accordi di scivolo con le rispettive aziende, affinché quest'ultime si facciano carico dei contributi mancanti.

Oppure in alternativa ha proposto di favorire il riscatto della laurea, una misura che potrebbe di fatto facilitare il pensionamento di moltissimi lavoratori disagiati, che ora restano fuori dalle tutele dell'Inps a causa dell'irrigidimento dei requisiti di pensionamento.

Cesare Damiano: sullo sfondo resta sempre la possibilità dell'uscita con quota 100

"Anche il centro destra sta iniziando a porre la questione con maggiore evidenza":  ribadisce Damiano, in merito alle recenti proposte di Sacconi.

L'ex Ministro del Lavoro è tornato ancora una volta a sottolineare l'importanza di un intervento correttivo del sistema da attuare in breve tempo, anche perché l'attuale contesto non sta pesando solo sui lavoratori e disoccupati in età avanzata, ma sta al contempo bloccando anche i giovani, che si sono visti negare i posti di lavoro normalmente presenti grazie al naturale processo di turn over.

Dal punto di vista del bilancio, "la UE non doverebbe fare obiezioni", ha affermato Damiano, che sta attendendo ancora una risposta dall'esecutivo in merito alla proposta più volte reiterata di permettere la quiescenza con la quota 100. Il sistema delle quote consiste nel favorire il pensionamento anticipato tramite l'unione dell'età anagrafica e dei contributi versati, un meccanismo che finora sembra aver incontrato il favore dei lavoratori.

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