Si riaccende il dibattito sulla flessibilità previdenziale all'interno del partito democratico, grazie a diverse deputate (Giacobbe, Incerti, Maestri) che durante il question time alla camera si sono rivolte al Ministro della Pubblica Istruzione Marianna Madia per spronare una soluzione utile a chi è rimasto bloccato in una situazione di disagio. I parlamentari si aggiungono quindi al "fronte interno" dei Dem che vorrebbero riuscire ad ottenere una soluzione normativa di facilitazione nell'accesso all'Inps nel più breve tempo possibile: ricordiamo che sulla questione si sta spendendo molto anche l'ex sindacalista e Ministro del Lavoro Cesare Damiano, che ha più volte proposto la soluzione della quota 100 per permettere il pensionamento anticipato di chi si è ritrovato in una situazione di difficoltà.
Lavoratori esodati, precoci e Quota 96: ecco alcuni dei profili da salvaguardare con la pensione anticipata
Sul tavolo del Governo Renzi e del Neo Presidente Inps le proposte di flessibilizzazione del meccanismo di pensionamento si moltiplicano, ma per stessa ammissione del Ministro del lavoro Poletti non è stata fatta ancora una valutazione definitiva della questione. L'esecutivo ha deciso di dare priorità alla riforma del lavoro (più comunemente conosciuta come Jobs Act) e al ddl sulla concorrenza, pertanto una soluzione non potrà essere sicuramente trovata entro il mese di febbraio. Resta il fatto che stante la situazione, moltissime persone continuano a vivere situazioni di disagio: "sono ancora 49.000 gli esodati che si trovano ancora oggi senza lavoro e senza pensione, nel frattempo si è bloccato il ricambio generazionale [...] per gli esodati è ormai urgente una settima salvaguardia" hanno spiegato le parlamentari.
Ma il "caso Pensioni" riguarda anche i quota 96, rimasti bloccati tra i banchi di scuola a causa di una svista nella legge Fornero, oppure i lavoratori precoci che non riusciranno ad entrare nella sanatoria prevista con la legge di stabilità 2015.
Riforma pensioni e nuovi strumenti di flessibilità: le ipotesi di modifica allo studio
Per ovviare alla situazione appena descritta, il Governo starebbe pensando ad una riorganizzazione del sistema Inps, puntando sul sistema contributivo: in questo modo si potrebbe garantire un accesso flessibile alle tutele della previdenza, trovando anche "la quadra" rispetto alla complessa situazione del bilancio pubblico.
La nomina dell'economista Tito Boeri alla Presidenza dell'Inps, ratificata in via definitiva negli scorsi giorni, potrebbe essere letta proprio secondo la scelta di riequilibrare il sistema della previdenza attraverso questo principio. Ma tra le numerose proposte di modifica vi sono anche quelle dei sindacati, che chiedono al Governo di istituire una forma di pensione anticipata già a partire dai 60 anni di età (anche se con un minimo contributivo), oppure (in alternativa) con 40 anni di versamenti indipendentemente dal requisito anagrafico.
Mentre dal Parlamento si continua a chiedere l'attuazione della già citata proposta di pensionamento con Quota 100, che sembra essere molto apprezzata dai lavoratori ma non altrettanto dai tecnici dell'esecutivo.
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