La riforma della Scuola sta prendendo sempre più forma, anche se non sono mancate le polemiche, le difficoltà e gli ostacoli. Sono principalmente tre le novità a cui i docenti si troveranno di fronte a partire dal prossimo anno scolastico: queste novità verranno illustrate oggi dal Ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini e dal Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, in occasione dell' evento organizzato per 'festeggiare' il compimento del primo anno d'età del governo.
Andiamo ad esaminare, dunque, quali sono queste tre novità, secondo quanto riportato dal quotidiano 'Corriere della Sera', che riguarderanno le immissioni in ruolo dei docenti, gli scatti di anzianità e il piano di formazione scuola-lavoro.
Riforma scuola 2015, assunzioni in ruolo: no a chi non ha mai insegnato
La principale novità per le
assunzioni, relativa al 'mega-piano' di 149mila immissioni in ruolo previsto da settembre 2015, riguarda l'esclusione di quei docenti che non hanno mai messo avuto una cattedra. L'obiettivo risaputo è quello, dunque, di assumere chi ha già insegnato e di chiudere definitivamente le graduatorie ad esaurimento. Secondo il censimento del
Miur, sono almeno 20.000 i docenti che resteranno fuori dalle immissioni in ruolo: si vuole, pertanto, assumere quegli insegnanti di cui la scuola ha bisogno ma che abbiano già un loro profilo professionale.
Scatti di anzianità restano, più 'poteri' ai dirigenti scolastici
Quello degli
scatti di anzianità e di merito è, oramai, dalla scorsa estate, uno dei punti chiave di discussione per i sindacati e per i docenti: si era parlato di abolizione totale degli scatti e di 'meritocrazia'. Il Ministero dell'Istruzione, invece, oggi annuncerà la
permanenza degli scatti di anzianità, anche se questi matureranno ogni tre anni; entreranno in vigore gli scatti di merito, che avranno, a loro volta, una cadenza triennale; i capi d’istituto avranno un 'budget' a loro disposizione e, in base alla loro discrezione, saranno loro a distribuire ai docenti tali scatti di merito, secondo i crediti formativi e didattici che avranno acquisito. Questo 'potere' concesso ai
dirigenti scolastici non è una vera e propria novità, ma la carenza dei fondi ha sempre impedito l'applicazione di tale strumento: il governo, con la prossima legge di stabilità, ha intenzione di stanziare dei fondi ad hoc che servano a tale scopo.
Alternanza scuola-lavoro: 400 ore per gli studenti
La terza ed ultima novità riguarda l'alternanza
scuola-lavoro: gli studenti del triennio delle scuole superiori avranno a disposizione 400 ore per effettuare degli stage nelle aziende e questo progetto riguarderà anche i licei (seppur, in questo caso, con una riduzione delle ore). La novità è che questi
stage potranno essere effettuati durante tutto l'arco dell'anno solare, pertanto anche nei mesi estivi e verranno ritenute valide come crediti formativi per l'esame di Stato: in questo modo, non si toglierà spazio alle materie tradizionali. Il progetto comporta una spese preventivata di circa 100 milioni di euro che, naturalmente, dovrà ricevere prima il nulla osta del Ministero delle Finanze.