Arrivano interessanti novità per gli aderenti alle tutele della previdenza integrativa: chi ha sottoscritto negli anni un piano pensionistico di secondo pilastro potrà infatti accedere alle tutele previste dal regolamento del fondo anche con 10 anni di anticipo rispetto ai normali requisiti richiesti dal'Inps. La misura è stata resa disponibile grazie alla recente approvazione del decreto legge sulla concorrenza risalente al 20 febbraio: è in particolare all'articolo 15 che si prevede di ampliare le modalità di accesso anticipato alle prestazioni.

Nella pratica, chiunque si trovi in condizione di disagio entro i dieci anni dal raggiungimento dei requisiti ordinari per l'accesso alla quiescenza pubblica, potrà favorire della pensione anticipata di stampo privatistico.

Fondi pensione e secondo pilastro: come funzionano le nuove regole

Per quanto concerne le domande di pensionamento anticipato ai fondi pensione, i nuovi requisiti prevedono che si risulti disoccupati per un lasso di tempo superiore ai due anni. Maturato questo periodo di aspettativa, si dovrà effettuare la richiesta di pensionamento al fondo, che potrà avvenire al massimo con 120 mesi di anticipo rispetto alla data di pensionamento pubblico. Ricordiamo che la norma precedente (ovvero la legge 252 risalente all'ormai lontano 2005) prevedeva questa possibilità solo a coloro che maturavano i due anni di inoccupazione entro i 5 anni dall'accesso all'Inps.

In questo modo, di fatto si raddoppia la platea dei potenziali fruitori dell'agevolazione.

Pensione anticipata privata: conseguenze scelta per il bilancio pubblico e singoli lavoratori

Stante la situazione, resta da fare un'interessante analisi sui risvolti di questa nuova opzione di pensionamento anticipato prevista dalla normativa.

Per quanto concerne il bilancio pubblico, si tratta di una possibilità che non prevede aggravi di alcun tipo: il legislatore in questo modo ottiene il duplice beneficio di consentire al lavoratore disagiato (che decide di optare per il licenziamento) o disoccupato di fruire di un reddito alternativo a quello del welfare pubblico, fino al raggiungimento dei requisiti di accesso all'Inps.

D'altra parte, il lavoratore dovrà però prestare attenzione ai calcoli della rendita che andrà a percepire, perché data l'età più giovane e il mancato proseguimento dei versamenti, questa potrà apparire anche notevolmente più bassa rispetto a quanto non sarebbe avvenuto in una situazione ordinaria.

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