Gli aumenti di stipendio dei docenti della scuola pensata dal Governo Renzi saranno più bassi dei governi precedenti. Infatti, solo ai docenti più bravi, i cosiddetti "docenti di gradimento", individuati dai dirigenti scolastici, andrà il 10% in più di stipendio, mentre gli altri docenti saranno suddivisi, a loro volta, in tre fasce. E le differenze di reddito si distingueranno, ma non saranno cifre da capogiro: anzi, ci si dividerà le briciole degli scatti.

Rispetto al sistema attuale degli aumenti di stipendio, l'anzianità peserà solamente per il 30% degli scatti.

Il restante 70% si dividerà per tutti, ma non in parti uguali e si baserà sulla valutazione di merito.

Scatti Buona scuola Renzi: le tre fasce dei docenti

Prende corpo, dunque, l'ipotesi pensata dal Governo Renzi per quel che riguarda gli scatti, di anzianità e di merito, suddiviso per fasce di docenti. Le tre fasce si baseranno sul criterio in base al quale chi è in prima fascia prende il doppio di chi si trova nella terza fascia, mentre chi è nella fascia intermedia prende il 25% in più di chi è in terza, ma il 25% in meno di chi è in prima. Per esempio, chi è in prima fascia prenderà 100 euro in più di scatti, chi è in seconda prenderà 75 euro in più e chi è in terza avrà uno scatto di 50 euro.

Ma chi deciderà se un docente dovrà andare in prima, seconda o terza fascia? Sarà il nucleo di valutazione che verrà costituito in ciascuna Scuola e sarà composto da 2 insegnanti mentori, da un insegnante di staff, da un ispettore, oltre che dal dirigente scolastico. Il nucleo sarà scelto dal preside e i componenti prenderanno gli scatti più alti, quantificabili dai cento ai duecento euro lordi mensili in più nello stipendio.

Tutti gli altri docenti delle tre fasce, invece, avranno scatti triennali per il 30% basati sull'anzianità e per il 70% sul merito.

Una specie di tesoretto da dividersi, in base alla classe di appartenenza del docente. Ma, da una prima proiezione, anche se i docenti dovessero rientrare nella prima fascia, non prenderebbero aumenti pari a quelli attuali, basati solo sull'anzianità e quantificabili in una somma compresa tra i 150 e i 200 euro ogni sette anni di servizio.

Infatti, secondo le indiscrezioni sulla Buona scuola, sui 60 euro triennali di scatti vociferati, 18 euro sarebbero da imputare all'anzianità e 42 euro al merito. Il rischio che si corre è quello di trasformare il sistema degli scatti in una disponibilità di aumenti a discrezione dei presidi. I quali avranno più peso nel nuovo sistema scuola, ma anche più responsabilità.