Sta per cominciare il confronto "ufficiale" tra governo, Inps e sindacati sulla riforma Pensioni 2015, ma non sarà facile rottamare la legge Fornero e introdurre nuove forme di flessibilità in uscita per la pensione anticipata senza fare i conti con il bilancio dello Stato. Non a caso, a mettere un punto fermo attorno alle modifiche alla riforma pensioni Fornero è arrivato ieri sera il ministro dell'Economia e delle Finanze Pier Carlo Padoan.

"Il sistema pensionistico italiano - ha detto il responsabile del Mef intervenendo ieri sera durante la puntata di Ballarò su Rai 3 - è considerato dall'Unione europea come uno dei più stabili e sostenibili nel tempo".

Riforma pensioni 2015: vertice tra Padoan, Poletti e Boeri

Secondo Padoan, la legge Fornero ha messo su "un sistema previdenziale che ha permesso di ricevere una pensione e - ha sottolineato - di salvaguardare la finanza pubblica". La legge Fornero, insostenibile sul piano sociale, punta a risparmiare 80 miliardi di euro fino al 2020 garantendo così la sostenibilità finanziaria del debito pubblico italiano.

E "questo per me è un punto di partenza fondamentale - ha evidenziato Padoan - per valutare l'opportunità di misure di miglioramento". Diversa, invece, la posizione ribadita dal ministro del Lavoro Giuliano Poletti che ha confermato ieri l'apertura di un tavolo di confronto con le organizzazioni sindacali. "La legge Fornero di riforma delle pensioni - ha detto in un'intervista su La7 - è stata fatta male, per questo ora "dobbiamo metterci mano". "Condividiamo la scelta del ministro Poletti - ha dichiarato Cesare Damiano, presidente della Commissione Lavoro della Camera - di convocare i sindacati sul tema delle pensioni e chiediamo - ha aggiunto però il parlamentare della minoranza del Pd primo firmatario di un ddl per la pensione anticipata a 62 anni - che si apra il confronto anche con il Parlamento".

Riforma pensioni, Padoan frena su modifiche legge Fornero

Il ministro dell'Economia, intanto, ha annunciato a Ballarò che si incontrerà nelle prossime settimane con il ministro del Lavoro e il nuovo presidente dell'Inps Tito Boeri che ha sollecitato interventi del Governo Renzi per l'introduzione di una maggiore flessibilità in uscita verso la pensione anticipata in cambio di lievi penalità con assegni previdenziali un po' più bassi. Boeri propone anche un prelievo sulle pensioni più alte di 3.000 euro al mese in favore delle pensioni più basse. "Ci vedremo con il ministro Poletti e con il presidente Boeri nelle prossime settimane per valutare questa ipotesi - ha detto ieri sera il ministro Padoan - per cui non sono in grado di dire niente di preciso".