Riforma della Scuola, o della Buona Scuola come il governo Renzi l'ha chiamata, ci siamo. Questa volta non dovrebbero esserci più rinvii al disegno di legge che uscirà oggi, giovedì 12 marzo, dal Consiglio dei Ministri e che approderà in Parlamento dalla prossima settimana per la sua approvazione definitiva. Quali sono le novità principali che riguarderanno i docenti e cosa cambierà con l'avvento della nuova legge? Andiamo a scoprire, in particolare, quali saranno i cambiamenti per quanto riguarda gli stipendi (nodo cruciale della riforma) e il piano di assunzioni per il settembre 2015, altro punto cardine della proposta 'renziana'.
Scuola, stipendi insegnanti: 'salvi' gli scatti di anzianità
La novità più interessante per quanto riguarda gli stipendi degli insegnanti riguarda proprio l'abolizione degli scatti di anzianità: il governo, a questo proposito, ha deciso di fare dietrofront e di non 'toccarli', anche perchè probabilmente ci si è resi conto che si trattava di una manovra al quanto impopolare che avrebbe scatenato la comprensibile delusione e le proteste ad oltranza. In ogni caso, il governo intende proseguire sulla strada della 'premialità', ma molto dipenderà dalle risorse aggiuntive che verranno messe a disposizione. Confermata la nuova direttiva riguardante la chiamata diretta dei docenti da parte dei dirigenti scolastici: inizialmente questa novità riguarderà soltanto solo quegli insegnanti che fanno parte dell’organico funzionale o dell’autonomia.
La chiamata diretta verrà utilizzata dai presidi in base alle reali necessità degli istituti.
Riforma scuola e piano assunzioni: docenti precari, illusi e poi delusi?
Per quanto riguarda, invece, il piano di assunzioni, questo dovrebbe essere fortemente ridimensionato (come del resto ampiamente previsto): dalle cifre 'trionfalistiche' dei famosi 150.000 docenti assunti nell'autunno 2015 si passerà ad un massimo di 50mila precari: il numero, comunque, diventerà superiore a 100mila nel giro di due anni.
Le nuove assunzioni saranno inserite all’interno del disegno di legge ma ancora non è chiaro chi rientrerà nel piano. La ministra Maria Elena Boschi, ieri, ha spiegato che 'Si partirà dalle GaE e dai vincitori del concorso 2012' e, a quanto sembra, verranno esclusi dalla 'chiamata', gli idonei e quei docenti qualificati per classi di concorso non più insegnate.
Il governo, comunque, ha ribadito la sua ferma volontà nel combattere il fenomeno delle 'classi pollaio' e che le immissioni in ruolo verranno stabilite tenendo presente anche (e soprattutto) questo fondamentale problema della scuola italiana.