Il tema pensionistico continua a farla da padrone nei dibattiti pubblici e politici, archiviato il Jobs Act, in molti confidano che il Governo punti le proprie attenzioni unicamente verso le Pensioni, ed in particolar modo verso una riforma pensioni 2015 che possa ridare equità e dignità ai tanti lavoratori rimasti nel limbo previdenziale dopo l'introduzione della famigerata Riforma Fornero.

Pensioni 2015: bisogna correggere la Riforma Fornero, ma con quali misure?

Le ultime dichiarazioni rilasciate da Damiano fanno ben sperare. Il presidente della Commissione Lavoro, ha infatti precisato che presto si riprenderà l'esame del disegno di legge riguardante la flessibilità del sistema pensionistico, con lo scopo primario di intervenire nel dibattito in corso con misure concrete ed unitarie che mirino a correggere l'attuale Riforma Fornero.

Queste dichiarazioni che fanno eco alle ultime dei giorni scorsi rilasciate da Poletti, Tito Boeri e dagli interventi coesi dei sindacati, potrebbero davvero far ben sperare nella riapertura di quel famoso cantiere previdenziale, che ai lavoratori, sembra rimasto bloccato da troppo tempo ormai. Lalista dei nodi spinosi da risolvere non è certo breve comprende tra questi: esodati, Quota 96 della scuola, i precoci e i lavoratori usuranti, l'opzione donna.

Verso la Pensione anticipata, con quale opzione? Tagli sull'assegno o Quota 100

Tra le varie opzioni al vaglio del Governo per rendere maggiormente flessibile l'uscita dal mondo del lavoro sembrerebbe esserci una propensione verso l'assegno previdenziale più basso , l'esecutivo, stando alle parole di Poletti, starebbe riflettendo su questa possibilità tenendo conto delle richieste dell'Ue.

Damiano, invece, interviene sulla questione costi dicendo che il Governo non dovrebbe effettuare solo un mero calcolo ragionieristico; per questa ragione il presidente della Commissione Lavoro continua a dirsi fiducioso sulla possibilità che venga concessa la Quota 100 o che quantomeno se ne possa ancora discutere.

La pensione anticipata, se vi fosse il via libera alla Quota 100, potrebbe ottenersi sommando età anagrafica e contributiva, lasciando dunque, grazie alle differenti combinazioni possibili, ampio margine di accesso a lavoratori con differenti storie di vita.

L'idea di Damiano incarna a pieno il requisito della flessibilità ma si porta dietro il fardello di essere una proposta onerosa per le esigue casse statali.

Questo limite potrebbe essere un duro scoglio da superare specie alla luce delle ultime dichiarazioni di Poletti rilasciate in un intervista a RTL ove si sottolinea il debito pubblico dell'Italia e la necessità di mantenere i conti in sicurezza.

Che ne sarà allora della Quota 100? Difficile dirlo con certezza, ma i sentori non sembrano dei migliori, Poletti ha infatti ribadito l'importanza di rendere il sistema più flessibile, riformando la Riforma Fornero, concedendo ad esempio la possibilità ad un cittadino di andare in pensione anticipata, senza però che questa incida sulle spalle degli altri cittadini.

La pensione anticipata si otterrà dunque solo a fronte di penalizzazioni sull'assegno finale? Siamo certi che questo non potrà che alimentare ulteriori polemiche tra i futuri pensionandi, anche Vera Lamonica, segretario confederale Cgil, dice che un ulteriore taglio sugli assegni sarebbe inammissibile, questa operazione sarebbe interamente pagata dai lavoratori gravando ulteriormente sulle loro spalle.