Si è appena conclusa una settimana assai intensa sul piano previdenziale con proposte e controproposte, arrivate in particolare dal trio Boeri, Poletti, Damiano e la prossima non si preannuncia meno intensa sia sul versante pensionistico sia e forse soprattutto, per il governo Renzi. Le scadenze e gli appuntamenti per alcune riforme (Italicum e P.A. in primis) che vedranno impegnato il Parlamento, difatti, potranno avere ricadute nell'immediato futuro non solo su quelle riforme ma anche sullo stesso proseguimento della legislatura e quindi anche sui possibili interventi sulle pensioni.
Ma il premier Renzi, si sa, ci ha abituati a decisioni e a "finali" incandescenti ed inaspettati, comunque non ostativi dal procedere nel cammino delle riforme.
Cosa ci riserva la prossima settimana ?
Innanzitutto ci sarà da comprendere, fin dalla settimana prossima, quali ricadute potrebbero avere le decisioni relative ai prepensionamenti per i dipendenti pubblici sui lavoratori privati.
Il via libera al prepensionamento senza decurtazioni del vitalizio pensionistico anche prima dei 62 anni per i lavoratori del settore pubblico avrà ripercussioni anche nel settore privato? Il dibattito si sta focalizzando su possibili discriminazioni che tali prepensionamenti senza penalizzazioni possono creare tra lavoratori e lavoratori. Siamo solo alle battute iniziali, ma si prevede che lo stesso possa "incendiarsi" da un momento all'altro.
La posta in gioco è grossa, il piatto da servire è ben allettante ed i sindacati, proprio in un momento di crisi dello stesso sindacalismo, certamente non se lo lasceranno sfuggire. Il dibattito sul Jobs Act ne è ancora oggi, a due mesi dalla sua approvazione, un insegnamento ed un segnale ben tangibile.
E che ne è degli incontri programmati?
Dobbiamo annotare anche che degli incontri ufficiali che erano stati annunciati tra il presidente dell'Inps Boeri e i ministri Poletti e Padoan, e con gli stessi sindacati non si hanno più traccia. Questi incontri mancati,certamente renderanno più lento il processo di revisione delle pensioni e sicuramente più accidentato il percorso per arrivare a proposte condivise?
La posta in gioco, dicevamo, è grossa. Nè i sindacati nè il governo se la faranno sfuggire. Renzi ha da scegliere solo. Le proposte sui tavoli del governo sono tante: dalla Quota 100 alla flessibilità in uscita di Damiano, dal reddito minimo di Boeri ai prepensionamenti. L'importante è decidere ed anche in fretta. Milioni di cittadini attendono risposte, le elezioni sono vicine.
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