È stato depositato negli scorsi giorni il ricorso presso il Tribunale amministrativo regionale per il Lazio per la richiesta di pensionamento delle lavoratrici che desiderano ottenere l'uscita dal lavoro tramite l'opzione donna. All'interno del testo, si richiama l'Inps verso l'inadempimento dell'obbligo alla quiescenza, così come previsto nell'articolo 1 (comma 9) della legge numero 243 di agosto 2004. La situazione è entrata in una fase di stallo quando al termine dello scorso anno l'Inps ha interpretato come terminata nel 2014 la possibilità di andare in pensione con 57 anni di età (58 se lavoratrici autonome) e 35 anni di versamenti, pur con il ricalcolo della mensilità erogata dall'istituto pubblico tramite il sistema contributivo.

Dopo le prime proteste delle lavoratrici, l'istituto ha ritenuto di proseguire nuovamente nel protocollare le domande, lasciandole però in una sorta di limbo. Per l'approvazione finale si resta quindi in attesa del parere dell'esecutivo.

Pensione anticipata con opzione donna: attesa per il parere definitivo da parte dell'esecutivo

Al momento sembra che il Governo stia ancora effettuando le proprie valutazioni. Le lavoratrici attendono una prima risposta da parte del Tar laziale già entro giugno 2015, in prossimità dell'inizio dell'estate. Resta però la speranza che la vicenda possa risolversi prima, attraverso il via libera dell'Inps in sede amministrativa, anche perché la possibilità di ottenere il pensionamento anticipato con il sistema contributivo sembra essere particolarmente apprezzato anche dal Neo Presidente dell'Inps Tito Boeri, che ha fatto più volte riferimento a questa metodologia di calcolo come meccanismo di flessibilità per cercare di aprire le porte al pensionamento anticipato dei lavoratori disagiati.

Opzione donna e ricorso al Tar: ancora possibile l'adesione per le lavoratrici che intendono aggiungersi

 Nel frattempo il Comitato opzione donna comunica alle proprie iscritte che è ancora possibile unirsi alla class action singolarmente. Fino ad ora hanno deciso di partecipare 500 persone: "chi non è riuscita ad aderire alla class action in prima battuta può, se vuole, farlo ora seguendo le indicazioni fornite dai nostri legali", si spiega nei social network.

Per ottenere tutte le informazioni al riguardo, basta cercare su Facebook il gruppo del Comitato. Come da nostra abitudine, restiamo a vostra disposizione nel caso vogliate condividere un commento nel sito riguardo le vicende riportate, mentre per restare aggiornati sulle ultime novità in tema di pensioni vi ricordiamo di cliccare sul comodo tasto "segui" che trovate in alto, sopra al titolo dell'articolo.