Sono giorni caldissimi in ottica DDL Scuola. Le ultime news aggiornate ad oggi, 19 maggio 2015, si concentrano in modo particolare su quanto accadrà a Palazzo Chigi, dove verrà votato l'articolo 10 del provvedimento. Per intendersi quello che regolamenterà le nuove assunzioni. Le procedure di voto si terranno entro la fine della mattinata (vi aggiorneremo sugli esiti), nel frattempo tiene ancora banco il clima di forte polemica che vede il ministro Giannini e i presidi di tutta Italia al centro di un fuoco incrociato quasi senza precedenti. Da una parte il numero uno del Miur ha difeso il proprio operato e rivendicato le proprie parole, dall'altra il presidente dell'associazione nazionale dei presidi, Giorgio Rembado, ha difeso la rispettabilità e onorabilità della categoria.

In mezzo un cumulo di problemi e criticità senza apparente soluzione. Modificare un universo, quello della scuola, rimasto arretrato e quasi mai ritoccato a dovere nel corso degli ultimi anni, appare sempre più complesso.

Novità e aggiornamenti DDL scuola, ultime news oggi 19 maggio 2015: Giannini e i presidi si difendono, giornata decisiva alle porte

'I sindacati sono contro il governo come già accaduto per il Jobs Act, è una battaglia politica. Nessuno ha mai parlato di assunzioni temporanee di soli tre anni, né qualcuno ha mai manifestato l'intenzione di avere dei presisi onnipotenti': con queste parole consegnate al quotidiano 'La Repubblica', il ministro dell'Istruzione Stefania Giannini ha inteso rispedire al mittente tutte le accuse rivoltegli a proposito della strutturazione del DDL Scuola. Le ultime notizie sulla riforma della scuola aggiornate ad oggi 19 maggio 2015 si concentrano dunque sull'appello mascherato portato avanti dal ministro, il quale ha fatto capire che serviranno dei sacrifici per giungere ad obiettivi sulla carta condivisi quali l'autonomia scolastica, la valorizzazione di premialità e meritocrazia e l'aumento degli stipendi. Il tutto ovviamente condito da una riforma del sistema di assunzioni. Reduce dall'importante Cdm di ieri pomeriggio, il ministro Giannini ha dunque difeso la propria posizione. Stesso discorso per i presidi, che hanno affidato al rappresentate di categoria, Giorgio Rembado, il diritto di replica: 'La verità è che si è deciso di attaccare i presidi per attaccare la valutazione e la premialità. Sono vecchie battaglie che si combattono da decenni nella scuola. Non vogliamo sentir parlare di raccomandazioni o favori personali'. A questo punto non resta che attendere per valutare gli esiti del voto alla Camera: i primi sette articoli del nuovo provvedimento sono stati approvati, oggi si vota su quello forse più dibattuto. Se desiderate rimanere aggiornati sugli sviluppi vi invitiamo a cliccare il tasto 'Segui' collocato in alto a fianco al nome dell'autore.