La prossima Legge di Stabilità potrebbe contenere novità importanti relative alla riforma del sistema previdenziale italiano. Il premier Matteo Renzi ha intenzione di rivedere il sistema previdenziale garantendo una maggiore flessibilità in uscita, secondo quanto evidenziato dal sito internet pensionioggi.it. Così, dopo l'estate si ricomincerà a parlare di abbassare l'età pensionabile per tutti i lavoratori. A conclusione del Consiglio dei Ministri svoltosi nella giornata di ieri, Renzi ha sottolineato che 'la questione delle Pensioni va affrontata e risolta'.

Si torna a parlare di uscita dal lavoro flessibile: 62 anni e 35 di contributi con penalizzazione e prestito pensionistico

'Se una donna a 61, 62, 63 anni vuole lasciare il lavoro e rinunciare a 20-30-40 euro per stare di più insieme al proprio nipote invece di pagare 600 euro per una baby sitter, dobbiamo trovare la possibilità per consentirlo', ha sottolineato il Presidente del Consiglio. Il governo è intenzionato ad applicare un regime di uscita flessibile, secondo quanto ha indicato qualche giorno fa il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti. Potrebbero essere applicate due importanti misure: uscita anticipata dal lavoro con l'applicazione di penalizzazioni, a partire da una determinata età anagrafica ed in presenza di una minima anzianità contributiva (si parla di uscita dal lavoro a 62 anni e 35 anni di contribuzione con una penalizzazione dell'8 percento); un prestito pensionistico per tutte quelle persone che hanno perso il lavoro quando prossime alla pensione, importo che dovrà essere riconsegnato allo Stato, a rate, una volta raggiunta la pensione. Con questi interventi potrebbe essere necessario reperire altre risorse economiche; il ministro Poletti sta valutando l'ipotesi di introdurre nuovamente il divieto di cumulo tra redditi da pensione e redditi da lavoro.

Il premier Renzi ha, infine, messo in evidenza che 'la riapertura dell'argomento pensioni non è dettata dal fatto che tra qualche giorno ci saranno le elezioni regionali. Sulle pensioni non si scherza. Non stiamo facendo le corse perché ci dobbiamo sentir dire che lo facciamo per le elezioni. È una follia'.