Anticipare la pensione a coloro che sono in prossimità della quiescenza, ma che devono ancora maturare tutti i requisiti previsti dalla legge Fornero. È questa la nuova proposta portata avanti dal Presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino, che vorrebbe coinvolgere banche e istituzioni finanziarie per cercare di flessibilizzare l'accesso all'Inps laddove il Governo centrale non è ancora riuscito ad intervenire. Si tratta di una soluzione previdenziale ponte che in effetti è stata già discussa a livello nazionale da diversi esponenti dell'esecutivo e del Parlamento, ma che ancora non ha trovato il consenso necessario per decollare.

Oltre a ciò, Chiamparino avrebbe allo studio anche un provvedimento utile a fornire un assegno di sostegno e una struttura di supporto alla ricollocazione per gli ultra cinquantenni senza prospettive di reinserimento e che rischiano altrimenti di finire in uno stato di strisciante povertà.

Pensioni anticipate, proposte Regione Piemonte hanno lo scopo di risolvere disagio occupazionale

"Sono proposte certo parziali, ma tese a collaborare di fronte a una situazione ancora intricata sul piano dell'occupazione" spiega il Presidente piemontese, che durante un'intervista concessa per il quotidiano La repubblica ha evidenziato come "il problema più impellente sono gli over 50, a cui mancano pochi anni per andare in pensione [...] poi ci sono quelli più giovani, che nel giro di pochi anni perderanno qualsiasi ammortizzatore".

Tale possibilità è arrivate anche in sede Parlamentare, ed in particolare presso la Commissione lavoro alla Camera, dove il tema della flessibilità previdenziale risulta molto sentito ed è stato oggetto di numerose proposte. Di sicuro vi è il fatto che l'operazione andrebbe a pesare in parte minima sull'Inps e sulle casse pubbliche, un fattore che sicuramente contribuisce a rendere sostenibile questa particolare opzione di welfare.

Pensione anticipata, dalla Camera si punta a misure derivanti dalla quota 100 e ad una misura strutturale

Riguardo alla proposta della Regione piemontese "penso che sarebbe necessaria una normativa nazionale di sostegno al progetto. Noi come Commissione lavoro stiamo elaborando soluzioni strutturali come la possibilità di andare in pensione a 62 anni con 35 anni di contributi e l'8% di penalizzazione".

In Commissione lavoro alla Camera si torna quindi a puntare sulla formula proveniente dalla già nota quota 100, con la possibilità di realizzare una riforma a quota 97 (sebbene con un criterio più stringente dovuto al paletto anagrafico). L'opinione di fondo sembra essere che soluzioni come quelle di Chiamparino possano offrire un importante sostegno ai lavoratori e pensionandi in difficoltà, ma devono comunque diventare strutturali tramite l'azione del Governo centrale.

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