Sta per iniziare a palazzo Chigi l'incontro tra il Partito Democratico e i sindacati Cgil, Cisl e Uil, proprio nel bel mezzo dello sciopero proclamato oggi dai Cobas e da altre sigle sindacali. In molti vorrebbero sapere i primi dati sull'adesione allo sciopero, a cui si poteva partecipare in diverse modalità. Su alcuni gruppi Facebook sono circolate le foto di studenti che hanno boicottato i quiz (in Sicilia, a Palermo, sono andati al mare). Secondo le prime stime ANSA, ricavate da una ricerca del sito Skuola.net, alle scuole superiori uno studente su quattro non ha svolto i test.
Su circa duemila studenti, il 45% ha dichiarato che la proprio istituto protestava contro gli invalsi. Gli istituti tecnici e professionali, in percentuale, hanno aderito meno rispetto ai licei. Secondo i sondaggi diversi studenti considerano gli invalsi inutili e spesso irregolari a causa dell'aiuto esterno da parte dei professori o dei compagni. E che dire dei professori? Come hanno aderito alla protesta? Secondo quanto affermato da alcuni studenti, un buon 10%, i loro professori li hanno caldamente invitati a non presentarsi in classe oggi 12 maggio 2015. Il 5% ha invece riferito che il loro docente ha comunicato in anticipo che avrebbe permesso loro di copiare e annullare di fatto il risultato della prova.
Incontro Sindacati-PD sul DDL scuola, oggi 12 maggio 2015
Nel frattempo sono tutti in attesa dell'incontro tra i sindacati di categoria e il PD. Poche ore fa è uscito un comunicato Unicobas che invita al ritiro del DDL scuola 2015. Il documento passato in Commissione Cultura non è stato modificato di molto rispetto alla bozza originale, come richiesto a gran voce attraverso tutte le proteste dei docenti. I nuovi insegnanti assunti da concorso non avranno più il lavoro a tempo indeterminato. I presidi decideranno chi assumere all'interno del proprio Istituto, in base a curriculum e competenze personali del docente. I docenti da parte loro potranno inviare i curriculum alle scuole, proprio come accade in qualunque azienda.
I bonus mensili promessi inizialmente al 66 percento dei docenti meritevoli, adesso sono passati ad una percentuale del 10%.
Per questi e altri motivi i docenti si inventano ogni giorno nuove forme di protesta.