L'ex ministro dell'Istruzione, Luigi Berlinguer, è intervenuto quest'oggi, attraverso un articolo pubblicato sul numero odierno del quotidiano 'Il Corriere della Sera', per esprimere il proprio giudizio sulla Buona Scuola di Matteo Renzi. 

Riprendendo l'articolo di fondo del 20 maggio scorso firmato da Maurizio Ferrera, Berlinguer ha posto l'accento sulla necessità di un cambiamento davvero epocale nel modo di fare Scuola, anche perchè in Italia la cultura educativa si trova in una condizione molto arretrata rispetto ai Paesi più evoluti.

L'ex ministro sostiene che gli oppositori della riforma di Renzi hanno trascurato questa necessità, anche quando ci si lamenta per la dispersione scolastica che Berlinguer ha definito più come 'un'espulsione di deboli' da una scuola che resta ancora in gran parte di classe.

Tutto questo è dovuto soprattutto all'arcaicità della motivazione educativa, con un eccessivo logocentrismo e basata su materie rigidamente formalizzate.

Scuola e autonomia scolastica: Berlinguer avverte 'ostilità alla valutazione'

Berlinguer sottolinea come continuino a prevalere ancora umori vagamente ostili alla valutazione e alla stessa autonomia scolastica: si intravede una difesa del passato nelle reazioni contrarie alla Buona Scuola.

Per superare la scuola di 'classe', come definita dal cugino del grande statista PC, Enrico Berlinguer,

occorre prestare più ascolto al rapporto cultura-professione: a questo riguardo, l'ex ministro si rammarica che una parte della sinistra abbia dimostrato di non amare il concetto di autonomia scolastica e del suo stretto rapporto con il mondo del lavoro.

'La scuola in Italia deve modernizzarsi, non perdiamo l'occasione'

La scuola italiana deve essere capace nuovamente di attrarre gli studenti, deve far faticare nello studio ma, nello stesso tempo, suscitare gioia, emozione, deve stimolare la creatività. 

Secondo Berlinguer, l'opposizione che si è fatta alla Buona Scuola renziana presenta diverse componenti, basate su osservazioni di forma e di sostanza, alcune delle quali giuste per far sì che non vengano commessi degli errori nel testo. 

La Camera ha già migliorato il contenuto, secondo l'ex numero uno dell'Istruzione, ora il Senato può ulteriormente dare una mano: la preoccupazione di Berlinguer è quella che se si perde questa occasione, come già altre volte è successo in passato, dovremo aspettare ancora molto tempo prima di vedere un impianto educativo moderno anche qui in Italia.