Le novità che sono contenute nel disegno di legge La Buona Scuola riguardano anche (e soprattutto) la carriera dei docenti e proprio il nuovo sistema di reclutamento dei professori della scuola superiore farà nascere diverse polemiche. Sono state apposte infatti delle importanti modifiche al testo di legge ed in particolare viene confermata l'abolizione dei TFA (tirocini di formazione attivi) e degli altri percorsi riguardante la formazione; in più si potrà avere accesso ad una cattedra solo ed esclusivamente tramite concorso, così come è stato spiegato dalle parlamentari PD, Simona Malpezzi e Manuela Ghizzoni.

Prima bisogna vincere il concorso, poi contratto a tempo determinato

Quale sarà, in pratica, il percorso che dovrà seguire ciascun docente per poter aspirare ad insegnare nella scuola superiore? Il primo step è rappresentato dalla laurea magistrale o da un diploma accademico conseguito per discipline artistiche e musicali: durante il corso di laurea, il futuro professore dovrà conseguire un minimo di 36 crediti formativi, riguardanti discipline antropo-psico-pedagogiche oltre a quelli riguardanti i diversi metodi didattici. Il secondo passo è la partecipazione al concorso: nel caso in cui il docente risulti vincitore, il professore verrà assegnato ad un istituto oppure ad una rete di scuole. Da quel momento, il docente firmerà un contratto di formazione ed apprendistato professionale che avrà durata triennale (quindi a tempo determinato), in base al quale avrà diritto alla corrispettiva retribuzione.

Il primo anno per un corso di specializzazione, gli altri due come tirocinio formativo

Il primo anno sarà dedicato all'ottenimento di un diploma di specializzazione per l'insegnamento nelle scuole superiori: tale diploma verrà rilasciato al termine di un corso organizzato principalmente dalle università, durante il quale il professore amplierà la propria preparazione relativa alla classe concorsuale prescelta. I due anni successivi, invece, verranno impiegati a scopo di tirocinio formativo, dapprima sotto la guida di un 'tutor', poi in modo sempre più autonomo: durante questo periodo, i neo docenti potranno, dunque, svolgere anche delle sostituzioni di 'colleghi' nella scuola a cui sono stati assegnati oppure alla rete di istituti alla quale appartengono. Al termine di questi due anni di formazione, il docente avrà completato finalmente il proprio tirocinio professionale e potrà sottoscrivere il suo vero e proprio contratto di lavoro, ovvero quello a tempo indeterminato.

Fase transitoria prima dell'entrata in vigore del nuovo sistema di reclutamento

Che cosa succederà durante i prossimi anni, in attesa che questo iter procedurale si possa completare? La Commissione Cultura ha approvato l'applicazione di un disciplina di carattere transitorio che tenga conto di quei docenti che, negli ultimi anni, abbiano conseguito l'abilitazione all'insegnamento. Tale disciplina decadrà non appena diventerà funzionale, a tutti gli effetti, il nuovo sistema di reclutamento per i docenti della scuola superiore previsto dal Ddl La Buona Scuola.