Arrivano nuove notizie per quanto riguarda la possibilità del ricalcolo della pensione e della variazione consistente dell'età pensionabile in seguito alla modifica della legge Fornero bloccata dalla consulta. non solo rimborsi quindi per il Governo che guidato da Matteo Renzi sembra aver assicurato che questi riadattamenti saranno disponibilità in vista della prossima legge di Stabilità. Altra novità importante per tutti coloro che desiderano vedere stabilizzata la propria posizione di precari all'interno della Scuola italiana è il primo si che da parlamento arriva per le 100mila assunzioni promesse dal presidente del consiglio dei ministri.

Andiamo a riepilogare le novità emerse in questi giorni su due argomenti di grandi rilevanza come quelli proposti.

Il sì per 100mila assunzioni

Per quanto riguarda la discussa riforma della scuola italiana uno dei punti principali che ha mandato in crisi l'opinione pubblica è quello sulla reale possibilità di poter effettuare le 100mila assunzioni promesse da Renzi in un primo momento di presentazione della riforma. Pochi giorni fa è arrivato il si della Camera a questa possibilità e il decreto si trova in questi giorni in Senato per essere discusso, la discussione in aula potrebbe essere prevista per il prossimo 1 giugno 2015 ma il presidente del consiglio dei ministri avrebbe assicurato che il tutto dovrebbe concludersi entro e non oltre la metà di giugno.

Le assunzioni dei 100mila precari sono previste per l'inizio del prossimo anno scolastico e quindi da portare a conclusione entro il 1 settembre 2015.

Prepensionamento con la prossima legge di stabilità

Potrebbe arrivare proprio come rimedio alla legge Fornero che ha creato tanti disguidi a livello istituzionale dopo il blocco subito dalla consulta la possibilità per tutti i cittadini italiani di poter accedere alla possibilità di richiedere il prepensionamento.

Renzi ha affermato che il tutto dovrebbe essere inserito all'interno della prossima legge di Stabilita e la possibilità prevede che l'utente abbiamo la possibilità di andare in pensione all'età di 62 anni rinunciando però ad una parte del proprio assegno mensile.