Non sembrano al momento facili da appianare le divergenze nella maggioranza e in particolare del Pd sul ddl di riforma scuola che prevede anche le assunzioni degli insegnanti. Il testo martedì prossimo sarà ulteriormente discusso in commissione Istruzione al Senato dove però è molto probabile che arrivi il maxi emendamento del governo su cui poi venerdì 25 giugno potrebbe essere posta la questione di fiducia al Senato per mandare il disegno di legge subito al vaglio della Camera per l'approvazione definitiva entro l'estate salvando così il piano di assunzioni di docenti precari con l'inizio del nuovo anno scolastico.
Scuola, Renzi: assunzioni insegnanti solo se c'è la riforma completa
Il presidente del Consiglio, nonostante lo avesse promesso quando fu varato in consiglio dei ministri il ddl Buona Scuola, anche se stringono i tempi non sembra intenzionato a fare un decreto d'urgenza per le assunzioni, ma punta a far approvare dal Parlamento tutta la riforma dell'istruzione prima dell'estate. Il premier cerca di scaricare la responsabilità dei continui rinvii e di eventuali flop sui parlamentari e non sull'esecutivo. "Le assunzioni - ha ribadito ieri nella sua e-news settimanale - hanno senso solo se cambiamo la scuola, se c'è - ha sottolineato Matteo Renzi - un nuovo modello organizzative".
Riforma scuola, minoranza Pd e Cgil chiedono decreto per le assunzioni
Ancora critica buona parte della minoranza del Pd. Il deputato Stefano Fassina, che propone un decreto legge per le assunzioni, ritiene il ddl Buona Scuola targato Renzi-Giannini, "regressivo e inviso - ha detto l'ex sottosegretario all'Economia del Governo Letta - alla stragrande maggioranza della scuola".
E' così anche per il presidente della commissione Lavoro della Camera: "Assumere i precari - ha affermato Cesare Damiano - è una assoluta priorità". Allo stesso modo la pensa la leader della Cgil Susanna Camusso: "Per assumere i precari, non è necessario - ha detto la dirigente sindacale annunciando proteste - introdurre anche la riforma della scuola come vuole fare Renzi".
Intanto, mentre si profila l'ipotesi di un voto di fiducia al ddl Buona Scuola già venerdì prossimo, il presidente del Senato Pietro Grasso fa sapere al governo che "se fosse possibile" sarebbe "certamente" meglio evitare di ricorrere alla fiducia.